SHANGHAI – Rifondata la sezione del Partito Comunista a Wukan, il villaggio della provincia cinese del Guangodong, teatro negli ultimi mesi di violente manifestazioni di piazza da parte dei residenti che contestavano l’acquisizione delle terre da parte del governo senza adeguati risarcimenti.
A capo del sezione del partito e’ stato posto Lin Zulian, che e’ stato in questi mesi a capo delle proteste. Il suo predecessore, un uomo d’affari a capo del partito locale per molti anni, e’ ora sotto inchiesta, accusato di corruzione.
”La decisione di mettere Lin a capo del partito – ha commentato uno dei residenti – e’ molto importante, rappresenta un grande passo in avanti nella lotta alla corruzione e per la soluzione delle dispute che riguardano le nostre terre”.
Secondo quanto riferisce l’Agenzia Nuova Cina, la nuova leadership locale del partito avra’ principalmente il compito di organizzare le nuove elezioni locali dopo che le autorita’ locali, a seguito di un’inchiesta, hanno annullato quelle del febbraio del 2011, svoltesi violando numerose norme.
Le proteste a Wukan sono iniziate a settembre scorso e hanno raggiunto il loro culmine dopo la morte di uno dei manifestanti mentre era in custodia della polizia. Le forze dell’ordine hanno sostenuto trattarsi di morte naturale, probabilmente per un attacco di cuore, ma secondo la famiglia Xue Jimbo, questo il suo nome, sarebbe morto a seguito delle percosse ricevute dalla polizia.
La gente di Wukan sostiene che le autorita’ locali siano corrotte e abbiano venduto le loro terre a costruttori senza scrupoli senza nemmeno risarcirli in maniera adeguata. La situazione si e’ normalizzata solo a dicembre quando il vice segretario del partito comunista provinciale, Zhu Mingguo, incontro’ i rappresentanti dei manifestanti e raggiunse con loro un accordo per porre fine alle proteste.