ROMA – ”Mi auguro che si possa avere continuità di governo” nella transizione, ”Mubarak ha già annunciato che né lui né i suoi figli si presenteranno alle elezioni”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, rispondendo ai cronisti che chiedevano se il presidente Mubarak dovesse lasciare.
”Confido e credo – ha continuato il premier italiano – che tutti gli occidentali pensino la stessa cosa che ci possa essere in Egitto una transizione ad un sistema più democratico senza rotture con un presidente come Mubarak che da tutto l’occidente, Stati Uniti in testa, è stato sempre considerato l’uomo più saggio ed un punto di riferimento preciso per tutto il Medio Oriente”.
”Sono in contatto continuativo con tutti i nostri amici del Medioriente, con quelli israeliani, con i leader di cui sono amico da tanti anni”, ha aggiunto il presidente del Consiglio, che ha spiegato che quello che sta accadendo in Egitto è una ”reazione del popolo” alla situazione economica e sociale di un ”paese povero” a cui si ”è aggiunto un vento di libertà e democrazia che quando soffia è contagioso e sta interessando tutto il Medio Oriente”.
Riferendosi ad ”un disagio che non è solo dell’Egitto”, il premier ha ricordato gli episodi tunisini, ma anche a quello che sta accadendo in Giordania dove è stato sostituito il primo ministro.
In Egitto su una popolazione di 80 milioni di persone, il 40% vive sotto il livello di povertà, con meno di 2 dollari al giorno, quanto è successo – ha aggiunto – è stato innescato da ”una speculazione internazionali e da fattori climatici” che hanno infiammato i prezzi dei prodotti alimentari, innescando la ”reazione” degli egiziani. Ma ”si è aggiunto anche un vento di libertà che è contagioso”, ha ribadito Berlusconi.
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