WASHINGTON, STATI UNITI – Come ai tempi di George W. Bush quando fiumi di folla da Roma a Londra scendevano in strada per protestare contro la guerra in Iraq, Guantanamo e l’orrendo carcere di Abu Ghraib, se il 6 novembre il candidato repubblicano alla Casa Bianca Mitt Romney dovesse vincere ci sarebbero manifestazioni di piazza e la reputazione degli Stati Uniti in Europa subirebbe un duro colpo.
E’quanto hanno rilevato due sondaggi internazionali pubblicati oggi. Gli europei hanno una opinione negativa di Romney, non aiutata da alcune infelici uscite del candidato repubblicano in politica estera e dal fiasco del viaggio in Gran Bretagna quando l’ex governatore del Massachusetts critico’ la preparazione del Regno Unito in vista delle Olimpiadi.
L’entusiasmo di quattro anni fa per il presidente Barack Obama e’ invece rimasto relativamente immutato: se potessero, tre europei su quattro voterebbero Obama secondo il rilevamento annuale Transatlantic Trends del German Marshal Fund (GMF) of the US con Compagnia di San Paolo. Si schiererebbe per Romney solo l’8 per cento degli abitanti del Vecchio Continente e il due per cento dei francesi.
I Transatlantic Trends sono stati confermati da un sondaggio YouGov: in Gran Bretagna il 47 per cento dei sudditi della Regina hanno detto che una vittoria di Romney li renderebbe meno favorevoli agli Stati Uniti in generale. Il ribaltone repubblicano influenzerebbe positivamente solo il tre per cento dei britannici. Un problema per il Gop e’ che ben pochi europei hanno idea di chi e’ l’uomo che il partito dell’elefante vorrebbe mandare alla Casa Bianca.
oltre un terzo degli interpellati del German Marshall Fund hanno detto di avere una impressione sfavorevole di Romney ma una percentuale analoga (il 38 per cento) ha risposto di non saper bene che pensare di lui o si e’ rifiutato di esprimersi. Obama piace invece a 82 europei su cento, con solo l’11 per cento che disapprova il presidente in carica, anche se rispetto al 2009 l’indice di gradimento delle scelte internazionali degli Usa e’ in calo del 12 per cento: dall’83 al 71 per cento (in Italia dal 91 al 74 per cento).
Entrambi i sondaggi sono significativi per le loro dimensioni. Gmf ha intervistato circa 15.000 persone in 15 Paesi, mentre YouGov, in collaborazione con Cambridge, ha preso il polso a 12 mila persone in Francia, Gran Bretagna e Germania, Medioriente, Nord Africa, Pakistan e Cina.
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