MILANO – Stando a quanto scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera ci sarebbe stato un passaggio di soldi lo scorso anno dalla Santa Sede a banche italiane ed estere per “timore dell’antiriciclaggio”. I depositi della banca vaticana sarebbero così stati svuotati di circa un miliardo, quando la procedura di trasparenza venne varata.
I magistrati di Roma e Napoli dovrebbero chiedere conto di questi sospetti a Ettore Gotti Tedeschi. In Procura a Napoli è previsto l’interrogatorio dell’ex presidente dello Ior, come persona informata dei fatti, dai pm che indagano sugli appalti Finmeccanica. Uno dei magistrati di Roma che indagano su riciclaggio e Ior e uno dei pm della Procura partenopea che ha in carico il filone Finmeccanica è andato a Milano per visionare i 47 faldoni di documenti custoditi nell’ufficio di Gotti Tedeschi.
”Per me non è ancora venuto il momento di parlare, perché penso al dolore che darei al Santo Padre verso il quale sta crescendo la mia devozione proprio perche’ so che sta soffrendo”, ha detto Gotti Tedeschi.
Gotti Tedeschi si definisce ”combattutto” tra l’ipotesi di prendere posizione in maniera piu’ diretta e l’ipotesi di mantenere per ora il riserbo. Ma afferma di scegliere per ora questa seconda via in ”coerenza” con i presupposti con cui aveva assunto il suo mandato alla Ior e con la linea seguita gia’ in precedenza.
L’ex capo dello Ior non risulta indagato nell’inchiesta Finmeccanica. Il 5 giugno scorso la sua abitazione di Piacenza e il suo studio a Milano sono stati perquisiti dai carabinieri del Noe su disposizione della Procura di Napoli, che in quell’occasione sentirono una prima volta il banchiere e l’interrogatorio fu secretato.
Gli inquirenti in quella occasione hanno acquisito materiale ritenuto interessante ai fini dell’inchiesta Finmeccanica, il backup del computer e il memoriale difensivo che Gotti Tedeschi stava preparando per il segretario particolare del Papa dopo essere stato sfiduciato dallo Ior. Una documentazione, quest’ultima, che i pm partenopei hanno trasmesso per competenza ai colleghi romani. L’interrogatorio a Napoli dovrebbe dunque ruotare sui rapporti tra Finmeccanica e il Banco di Santander – uno dei principali istituti di credito spagnoli di cui Gotti Tedeschi è rappresentante in Italia.
Scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera:
L’attenzione dei magistrati, che procedono per riciclaggio, è puntata su quei conti cifrati per nascondere l’identità degli intestatari. Politici, faccendieri, imprenditori che sono riusciti ad occultare i proprio capitali e che lo scorso anno effettuarono prelevamenti in contanti anche per importi elevatissimi nel timore che le norme varate per l’accesso alla «white list» consentissero la loro individuazione e la ricostruzione dei movimenti. Del resto nell’ultimo interrogatorio è stato lo stesso Gotti Tedeschi a ribadire quanto aveva già dichiarato nel 2010 dopo essere finito sotto inchiesta per la gestione di 23 milioni di euro: «Fino a un anno fa c’erano numeri di codice per i bonifici a nome Ior e io ho detto mai più, questo è intollerabile. I rapporti con le istituzioni erano attraverso codici, non dichiaravano chi era l’Ente». Le carte segrete Nel memoriale Gotti Tedeschi specifica che la guerra con il direttore generale Paolo Cipriani e con numerosi alti prelati, compreso il segretario di Stato Tarcisio Bertone, è cominciata proprio quando «chiesi notizie dei conti intestati ai laici». Ma con i magistrati sarebbe stato più esplicito specificando numerose circostanze che hanno segnato i due anni e mezzo di permanenza al vertice dello Ior. Oltre agli «ostacoli» che sarebbero stati posti dai componenti del board alle società di controllo e consulenza, il banchiere ha ricostruito il rapporto con la Jp Morgan che alla fine dello scorso marzo ha deciso di interromperlo definitivamente.