BEIRUT – La Corte penale internazionale afferma che in Libia circa 600 persone sono morte negli ultimi cinque giorni di disordini e che il tribunale con sede all’Aja ”sta cercando prove per processare il presidente libico Muammar Gheddafi”. Lo ha riferito la tv panaraba al Arabiya, citando fonti della stessa corte penale internazionale.
Il vice ambasciatore libico presso l’Onu, Ibrahim Dabbashi, uno dei primi diplomatici di Tripoli a prender le distanze dal colonnello Gheddafi, si era appellato al tribunale internazionale con sede in Olanda, chiedendo ”l’immediata apertura di un’inchiesta per i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità che il leader libico e i suoi uomini” avrebbero commesso.
In mattinata l’Alto commissario per i diritti umani dell’Onu Navi Pillay aveva avvertito le autorità libiche che ”estesi e sistematici attacchi contro la popolazione civile potrebbero essere assimilati a crimini contro l’umanita”’.
Intanto sono ripresi oggi a Tripoli i raid aerei sui manifestanti contrari a a Muammar Gheddafi. Secondo quanto riferisce al-Jazeera, le violenze sono avvenute nel quartiere di Fashlun, alla periferia della città, che lunedì è stata obiettivo dei raid dei caccia militari libici insieme al sobborgo di Tajura.
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