ROMA – Ottobre 2010, hanno inizio le manovre del presidente francese Nicolas Sarkozy in Libia. E’ una storia di 007 che porta, secondo Libero, alle bombe su Tripoli sganciate dagli aerei di Parigi su Muammar Gheddafi e il suo tesoro che galleggia sul petrolio.
I fedelissimi del rais incontrano i servizi francesi e si accordano, dice Franco Bechis. Così cominciano i preparativi per un complotto tra il deserto e gli uomini d’Oltralpe per creare caos, per organizzare i ribelli e portarli a reagire contro il colonnello.Tutto parte da un uomo, molto vicino a Gheddafi, che si sarebbe consegnato agli agenti di Sarkò per mettere a punto la macchina da guerra Bengasi.
L’uomo in questione si chiama Nouri Mesmari che il 20 ottobre 2010 arriva a Tunisi su un aereo della Lybian Airlines. Lì, non si sa come né con chi, avrebbe preparato la ribellione della Cirenaica mentre il popolo anti Ben Ali era già in subbuglio. Il giorno dopo va a Parigi con tutta la famiglia per delle presunte cure mediche che non farà.
Ci sarebbero alcuni documenti della Direzione generale della sicurezza esterna, i servizi francesi, secondo quanto scrive Libero. Meno di un mese dopo a fare visita a Mesmari all’Hotel Concorde Lafayette di Parigi arrivano degli uomini di Sarkò per una riunione segretissima. Poi una delegazione commerciale francese parte alla volta di Bengasi: è lì che gli 007, secondo la ricostruzione di Libero, avrebbero incontrato un colonnello dell’aeronautica libica indicato da Mesmari, Abdallah Gehani.
A fine novembre, il 28 per l’esattezza, quando tutte le manovre segrete sembrerebbero in dirittura d’arrivo il rais intercetta qualche movimento e firma un mandato di cattura per Mesmari. L’ordine arriva anche agli 007 di Parigi e i francesi deciso di eseguire formalmente l’arresto. Il 2 dicembre viene diffusa una notizia: in manette uno dei più stretti collaboratori di Gheddafi. Mesmari però sarebbe in manette, scrive Bechis, nella suite del Concorde Lafayette e avrebbe poi chiesto alla Francia asilo politico sempre secondo Libero.
A quel punto Gheddafi capisce e si infuria, prova a fare rientrare il “traditore” Mesmari. Il rais manda in avanscoperta Abdallah Mansour , capo della tv libica, ma viene fermato all’aeroporto di Parigi. Il 23 dicembre arrivano in Francia Farj Charrant, Fathi Boukhris e All Ounes Mansouri, secondo la ricostruzione di Libero, i tre che poi guideranno la rivolta di Bengasi e il popolo anti rais. Escono a pranzo con Mesmari, la gola profonda che rivelerebbe i segreti del rais.
A gennaio viene arrestato dai libici Saaiti per aver creato una rete di social network in Cirenaica che inneggiava ai manifestanti anti Ben Ali. Il resto è già successo: le rivolte di Bengasi, la tensione e le bombe a Gheddafi con la Francia in prima linea.