WASHINGTON – Kathleen Sebelius, ministro della Sanità degli Stati Uniti, si è dimessa dopo aver portato avanti la prima fase dell’Obamacare, la riforma sanitaria fortemente voluta dal presidente Barack Obama. Al suo posto arriva Sylvia Mathews Burwell, attuale direttore dell’Ufficio Gestione e Bilancio, che dovrà aprire la strada alla prossima fase di di iscrizioni, che inizierà a novembre.
A portare alle dimissioni di Sebelius l’avvio a dir poco disastroso della riforma, con il sito web inaccessibile per l’iscrizione e altri disservizi, e una pioggia di critiche. Ma dopo quell’inizio tormentato l’Obamacare è andata a gonfie vele, raggiungendo e superando i sette milioni di iscritti, una soglia fissata sei mesi fa, quando la legge entrò in vigore.
Di certo ben pochi immaginavano che, dopo il terribile avvio, la legge, denominata ufficialmente Affordable Care Act, potesse raggiungere il traguardo dei sette milioni. E invece Obama ha potuto il primo aprile affermare che “questa riforma è un bene per l’economia e per l’intero Paese. Ora milioni di americani hanno le stesse opportunità. La legge sta funzionando, sta aiutando milioni di americani”.
Una legge che, peraltro, ha causato nelle sue prime fasi un tracollo della popolarità del presidente, subito dopo la sua rielezione, nel gennaio 2014.
Adesso, però, Obama vuole mettersi le critiche alle spalle e guardare alle elezioni di medio termine, che a novembre riguarderanno l’intera Camera dei Rappresentanti e un terzo del Senato. Al tempo stesso i repubblicani potrebbero sfruttare l’audizione al Congresso per la conferma della nomina del nuovo segretario alla Sanità per tornare all’attacco contro l’Obamacare.