CITTA’ DEL VATICANO – Le unioni gay “oggi pongono sfide educative nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere”: l’ha detto papa Francesco, lasciando ancora una volta stupiti i suoi interlocutori, in questo caso i superiori generali incontrati il 29 novembre scorso. Ai figli di coppie gay, aveva detto il pontefice in quell’occasione, non si deve “somministrare un vaccino contro la fede”.
Quasi a conclusione del lungo colloquio con i superiori generali degli ordini religiosi, il Papa si era soffermato sul tema dell’educazione, sottolineando che essa “deve essere all’altezza delle persone che educa, deve interrogarsi su come annunciare Gesù Cristo a una generazione che cambia”.
Papa Bergoglio aveva citato alcune sue esperienze a Buenos Aires sulla preparazione che si richiede per accogliere in contesti educativi bambini, ragazzi e giovani che vivono situazioni complesse, specialmente in famiglia:
“Ricordo il caso di una bambina molto triste che alla fine confidò alla maestra il motivo del suo stato d’animo: ‘la fidanzata di mia madre non mi vuol bene’. La percentuale di ragazzi che studiano nelle scuole e che hanno i genitori separati è elevatissima. Le situazioni che viviamo oggi pongono dunque sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere. Come annunciare Cristo a questi ragazzi e ragazze? Come annunciare Cristo a una generazione che cambia? Bisogna stare attenti a non somministrare ad essi un vaccino contro la fede”.
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