Papa Francesco: “Disinformare è coprofilia. E la gente tende alla coprofagia”

Papa Francesco: "Disinformare è coprofilia. E la gente tende alla coprofagia"
Papa Francesco: “Disinformare è coprofilia. E la gente tende alla coprofagia”

CITTA’ DEL VATICANO – I media “possono essere tentati di calunnia, e quindi essere usati per calunniare, per sporcare la gente, questo soprattutto nel mondo della politica. Possono essere usati come mezzi di diffamazione”. Lo ha denunciato Papa Francesco nell’intervista al settimanale cattolico belga “Tertio”. “I media – ha scandito – devono essere molto limpidi, molto trasparenti, e non cadere, senza offesa, per favore, nella malattia della coprofilia, che è voler sempre comunicare lo scandalo, comunicare le cose brutte, anche se siano verità. E siccome la gente ha la tendenza alla malattia della coprofagia, si può fare molto danno”.

Ogni persona ha diritto alla buona fama, però magari nella sua vita, in precedenza, nella vita passata, o dieci anni fa, ha avuto un problema con la giustizia, o un problema nella sua vita familiare, e portare questo alla luce oggi è  grave, fa danno, si annulla una persona!”, ha lamentato il Papa. “Nella calunnia – ha ricordato – si dice una bugia sulla persona; nella diffamazione si mostra una cartella, come diciamo in Argentina: ‘Se hace un carpetazo’, e si scopre qualcosa che è vero, ma che è già passato, e per il quale forse si è già pagato con il carcere, con una multa o con quel che sia. Non c’e’ diritto a questo”. Secondo Francesco, “questo è peccato e fa male. E una cosa che può fare molto danno nei mezzi di informazione è la disinformazione: cioe’, di fronte a qualsiasi situazione dire solo una parte della verità e non l’altra”.

Per il Papa, “questo è disinformare. Perché tu, all’ascoltatore o al telespettatore dai solo la metà della verità, e quindi non può farsi un giudizio serio”. “La disinformazione – ha osservato nell’intervista – è probabilmente il danno più grande che può fare un mezzo, perché orienta l’opinione in una direzione, tralasciando l’altra parte della verità”. Se non cadono in queste “tentazioni”, allora i media, ha concluso il Papa, “sono costruttori di opinione e possono costruire, e fare bene immenso, immenso”.

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