Libia: i francesi aprono il fuoco, colpiti mezzi militari di Gheddafi

PARIGI – I grandi del partito anti-Gheddafi si sono seduti allo stesso tavolo a Parigi e da lì hanno deciso: “Attacchiamo la Libia”. E così è stato: jet francesi da ricognizione hanno infatti sorvolando la Libia “studiando” l’attacco. Attacco concretizzato poi con gli spari contro blindati e carri armati dell’esercito libico di Gheddafi, colpendone quattro. Poi è toccato ai missili Usa che, secondo quanto riportato da Sky News, hanno colpito le difese aeree libiche in un’operazione denominata “Odissea dell’alba”.

La coalizione che sta intervenendo in Libia ha circa 25 navi e sottomarini nel Mediterraneo e alcuni di essi sono molto vicini alle coste libiche. Lo hanno detto fonti americane. La coalizione dovrebbe colpire le difese aeree libiche, in particolare quelle intorno a Tripoli e Misurata.

Le operazioni di distruzione della contraerea libica attualmente in corso si stanno svolgendo sotto il comando degli Stati Uniti. Nell’annunciarlo, il Pentagono ha precisato che il comando incaricato e’ l’Usafricom, guidato dal generale Carter Ham. Tra gli alleati gli americani sono quelli che possiedono infatti le maggiori capacita’ anti-contraerea. Una volta neutralizzata la contraerea libica, entreranno in funzione i caccia alleati per sorvegliare la no-fly zone.

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha autorizzato il coinvolgimento limitato delle forze armate Usa e ha confermato che l’operazione e’ in corso. Lo ha detto lo stesso Obama a Brasilia

I caccia francesi sono decollati poco dopo mezzogiorno dalla base francese di Saint Dizier, nell’est della Francia, dove sono abitualmente di stanza, hanno spiegato le fonti militari francesi. Anche le forze britanniche sono in azione sulla Libia. Lo ha annunciato fuori da Downing Street il primo ministro britannico David Cameron.

Il presidente francese Nicolas Sarkozy, che ha promosso la riunione di Parigi, ha spiegato che i caccia francesi sono pronti ad intervenire, così come quelli inglesi e dei paesi arabi. “Le minacce di Gheddafi non ci fermeranno. Siamo pronti a proteggere i civili da una pazzia omicida”.

Gheddafi ”è ancora in tempo per evitare il peggio conformandosi senza ritardi a tutte le richieste della Comunita internazionale”, ha detto Sarkozy al termine del vertice sulla Libia a Parigi. ”La porta della diplomazia si riaprirà quando la sua aggressione finirà – ha aggiunto il presidente – la nostra determinazione è totale. Ognuno è messo davanti alle sue responsabilità.

”Già da adesso le nostre forze aeree si opporranno ad ogni aggressione contro il popolo di Bengasi. Abbiamo già impedito attacchi aerei sulla città. Altri aerei sono pronti a intervenire contro i blindati che aggrediscono civili disarmati”, ha aggiunto Sarkozy.

”Non possiamo più assistere ai massacri in Libia restando con le braccia conserte. Il tempo stringe, e la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu va attuata al più presto. Bisogna agire ora per proteggere la popolazione”: lo ha detto il presidente della Ue, Herman Van Rompuy, dopo la conclusione del vertice.

L’Italia contribuirà innanzitutto mettendo a disposizione le proprie basi tra le diverse opzioni le più probabili riguardano Sigonella, in Sicilia vicino Catania, dove si trovano una base della Marina Usa e il 41esimo Stormo Antisommergibili, e Trapani Birgi, sede del 37esimo stormo. In Puglia c’è poi la base di Gioia del Colle, in provincia di Bari, che ospita il 36esimo stormo.

Quanto all’eventuale impiego di aerei dell’Aviazione italiana, si potrebbe trattare dei caccia F-16 e degli Eurofighter. Possibile anche il ricorso agli Harrier Av8. A Trapani Tornado rischierati pronti al volo. Si tratta – secondo quanto appreso dall’Ansa – dei Tornado ECR di Piacenza, specializzati nella distruzione delle difese missilistiche e radar, e dei Tornado IDS di Ghedi (Brescia), con capacità di attacco. Insieme ai Tornado, sono stati schierati nella stessa base anche i caccia Eurofighter di stanza a Grosseto. Nella base di Trapani sono già schierati dei caccia F-16, aerei radar Awacs della Nato e aerei per il rifornimento in volo.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie