Rizzoli rivuole il Corriere della sera e cita per danni Bazoli, Marchetti, Zuccoli e Arvedi

La vendetta è un piatto che va servito freddo.  Così, Angelo Rizzoli, ex proprietario del Corriere della Sera, fino a metà degli anni ’80, ha intenzione di chiedere 650 milioni di euro di risarcimento a Giovanni Bazoli, Piergaetano Marchetti, Giuliano Zuccoli e Giovanni Arvedi, responsabili a suo avviso di averlo strangolato finanziariamente per portargli via l’azienda.

Rizzoli lo annuncia in un’intervista al quotidiano Libero: «Hanno rovinato la mia vita. Ho passato 26 anni infernali. Mi hanno depredato dei miei beni. Hanno distrutto la mia reputazione. Mi hanno mandato in galera per tre volte in cinque carceri diversi. Mi hanno dipinto come un incapace che ha dilapidato il patrimonio e il buon nome della famiglia e del Gruppo Rizzoli».

La lunga pagina giudiziaria, non ha minimamente scalfito la sete di vendetta dell’editore: «Ora che la Cassazione mi ha assolto definitivamente da tutte le imputazioni e ha riconosciuto che non ho commesso alcun reato, è venuto il momento di fargliela pagare a tutti responsabili».

Rizzoli ricorda che al vertice della cordata Gemina che rilevò il Corriere c’era, oltre a Bazoli, il professor Guido Rossi «che agiva in strettissima collaborazione con Cesare Romiti».

Lo stesso avvocato Gianni Agnelli, ricorda Rizzoli, gli telefonò: «Siamo nel mondo degli affari dove vale la legge della giungla: il più forte mangia il più debole. E lei, dottor Rizzoli, in questo momento è il più debole».

«Con la vicenda Corriere ho perso 26 anni di vita – prosegue Rizzoli – Mio padre ci è morto d’infarto nel 1983, mia sorella Isabella, la più piccola, si è suicidata nel 1986. Porto i segni sulla pelle di quello che mi hanno fatto».

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