SIRIA – Obama: “Il Premio Nobel non lo meritavo”. Di certo più preoccupato di decidere se e come lanciare un attacco al regime di Assad, Barack Obama è tornato a Stoccolma, il luogo del delitto, se così vogliamo considerare quel premio Nobel per la Pace generosamente conferitogli dall’Accademia reale. Pur con le migliori intenzioni, come spesso accade, gli accademici di Svezia hanno finito per danneggiare l’operato del presidente della prima potenza mondiale, nell’epoca del declino (forse) del suo ruolo di gendarme internazionale.
“Ho già detto di non meritare il premio”, ha ribadito Obama di fronte ai giornalisti al palazzo Rosenbad di Stoccolma, dopo un incontro bilaterale con il primo ministro Fredrik Reinfeldt e alla vigilia del G20 di San Pietroburgo dove giocherà una partita diplomatica e politica con il padrone di casa Vladimir Putin. Come concilia il Nobel con l’intervento militare?
“Amiamo la pace, ma viviamo in un mondo che ci mette davanti a scelte difficili, pieno di violenza” ha premesso Obama, ricordando poi il suo impegno per mettere fine alle guerre in Afghanistan e Iraq, spiegando come “di fronte alla morte insensata di 1500 civili come presidente degli Stati Uniti non posso ignorare queste vicende”
I commenti sono chiusi.