Ue-Usa, libero scambio. Buona partenza a Washington, prossimo ciclo a Bruxelles

scambioWASHINGTON, STATI UNITI – Una buona partenza, nonostante tutto. I primi colloqui tra Ue e Usa sulla realizzazione della piu’ grande zona di libero scambio al mondo non sembrano aver risentito delle tensioni legate allo scandalo del Datagate. Le due delegazioni si sono incontrate a Washington e, alla fine di alcuni giorni di intense discussioni, si sono dette soddisfatte delle basi gettate per il negoziato. Pur non nascondendo le difficolta’ di centrare l’obiettivo di un accordo entro la fine del 2014.

”E’ stato uno scambio di opinioni molto produttivo”: cosi’ i rappresentanti di Unione europea e Stati Uniti – nel corso di una conferenza stampa a Washington – hanno definito il primo round di incontri per arrivare ad un accordo di libero scambio. Il prossimo ciclo di colloqui e’ stato fissato a Bruxelles in ottobre.

”Nei prossimi mesi bisognera’ lavorare duramente”, hanno spiegato i capo negoziatori Daniel Mullaney e Ignacio Garcia-Bercero, dandosi appuntamento a Bruxelles. Il caso dello spionaggio Usa sugli alleati europei e’ rimasto solo sullo sfondo, senza influire – come qualcuno alla vigilia temeva – sul clima attorno al tavolo. Del resto Washington e Bruxelles, proprio per non ostacolare e ritardare il cammino che portera’ allla creazione della T-Tip (Transatlantic Trade and Investment Partnership), hanno deciso di affrontare le questioni del Datagate in una serie separata di incontri.

Eppure fino all’ultimo l’avvio dei colloqui era stato in forse, con la Francia che per reazione alle rivelazioni della ‘talpa’ Edward Snowden aveva chiesto di far slittare il tutto di almeno due settimane. Invece a Washington europei ed americani hanno cominciato a confrontarsi su come realizzare gli obiettivi che si pone la zona di libero scambio Ue-Usa: la rimozione totale dei dazi doganali, l’eliminazione delle barriere non tariffarie e dei diversi standard (dal settore dell’auto a quelli della chimica, della farmaceutica e degli Ogm) e il reciproco libero accesso ai mercati e agli appalti pubblici.

Primo confronto anche sulla delicata questione delle cosiddette ”eccezioni culturali”, con la Francia che ha ottenuto un mandato a negoziare nella Commissione Europea che al momento esclude ogni revisione dei regimi nazionali per gli aiuti all’industria culturale. ”Dal punto di vista dell’Unione europea il lavoro svolto in questi giorni e’ stato molto produttivo”, ha detto il capo negoziatore della Ue Garcia-Bercero. ”Entrambe le parti – ha proseguito – vedono in quest’accordo un enorme potenziale che trasformera’ le nostre economie, sia in termini di accesso al mercato che di capacita’ di regolamentazione”.

La Commissione Europea ha di recente valutato i benefici di un’intesa: un aumento annuale dello 0,5% del Pil europeo e dello 0,4% di quello americano entro il 2027, pari ad una iniezione di 86 miliardi di euro nell’economia europea e di 65 miliardi in quella americana. In base ai dati di Eurostat nei primi tre mesi del 2013 la Ue ha esportato verso gli Usa merci per 70,3 miliardi di euro, a fronte di un import per 48 miliardi di euro. Secondo fonti Usa gli investimenti reciproci ammontano a circa 2.780 miliardi di euro.

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