Il Senato Usa ha approvato la riforma sanitaria. I democratici hanno superato così l’ultimo scoglio procedurale per l’approvazione della riforma.
L’approvazione a maggioranza semplice del testo elaborato dai senatori apre la strada a un potenziale complesso braccio di ferro in gennaio con la Camera per il via libera definitivo. «Era ora. Una legge storica», ha detto il senatore democratico Max Baucus, che ha messo a punto il testo portato al voto dell’aula.
Trenta milioni di persone in più, negli Stati Uniti, possono ora contare sulla copertura delle spese mediche da parte dello Stato. La riforma della sanità americana voluta dal presidente Barack Obama e fortemente contestata dai repubblicani ha ricevuto il via libera dal Senato. L’aula ha approvato un testo che, sia pure con molti compromessi, mantiene la promessa elettorale di dare copertura sanitaria a tutti quegli americani che ne erano privi, in quanto non in grado di sostenere i costi di un’assicurazione privata a copertura delle spese mediche.
I democratici del Senato hanno votato per bloccare il dibattito sulla riforma, impedendo di fatto l’ostruzionismo dei repubblicani e spianando la strada per il voto finale . Per superare lo sbarramento repubblicano sono serviti 60 voti, ovvero quelli di tutti i 58 democratici al Senato e di due indipendenti. Scontato il voto contrario dei 39 repubblicani presenti.
La stanchezza, in quella che è una giornata storica non solo per gli Usa ma soprattutto per Obam, ha giocato un brutto scherzo al leader della maggioranza democratica al Senato, Harry Reid. Al momento della chiamata Reid ha risposto con uno stentoreo “no” alla richiesta di voto. Reid, tra le risate bipartisan di tutti i colleghi, si è subito corretto. Stravolto da settimane di lavoro ininterrotto il capogruppo democratico al Senato e’ rimasto vittima dello stress .
Oggi dunque, dopo 25 giorni di dibattito consecutivo è stato varato il piano Obama, che costerà quasi mille miliardi di dollari nell’arco di dieci anni. Nei primi giorni del nuovo anno tuttavia il dibattito sulla riforma che dovrebbe estendere la copertura a 30 milioni di americani si riaprirà: le versioni del testo di Camera e Senato sono diverse e dovranno essere conciliate prima che il presidente possa ratificare in legge il testo finale. Il negoziato sarà delicatissimo e al termine potrebbe servire un nuovo voto al Congresso.