Spionaggio informatico. Gli Usa accusano esplicitamente Cina e Russia

Centro di spionaggio informatico

WASHINGTON, STATI UNITI – Gli Stati Uniti escono allo scoperto e accusano esplicitamente Cina e Russia di spionaggio informatico ad agenzie governative e universita’ americane: un ”furto” di informazioni che in un rapporto viene descritto come una minaccia alla sicurezza economica nazionale. Il documento e’ stato elaborato per il Congresso dall’ organismo nazionale per il controspionaggio, che ha raccolto le valutazioni delle 14 agenzie di intelligence Usa e che punta senza mezzi termini il dito contro Pechino e Mosca.

In Cina, si legge, ci sono ”i piu’ attivi e persistenti perpetratori di spionaggio economico”, mentre i servizi russi ”stanno conducendo una serie di attivita’ per raccogliere informazioni e tecnologia da obiettivi negli Stati Uniti”. E ancora: ”Cina e Russia si considerano concorrenti degli Usa e sono i piu’ aggressivi nel cercare informazioni e tecnologie americane”.

Non e’ certo la prima volta che Washington denuncia lo spionaggio nel cyberspazio, ma fino ad ora si era limitata ad accusare genericamente degli hacker, soprattutto cinesi, mostrandosi invece piuttosto riluttante a citare esplicitamente governi stranieri. Respingendo gli attacchi, anche se indiretti, la stessa Cina ha dal canto suo piu’ volte affermato di essere vittima di ‘intrusioni’ informatiche e ha affermato che solo l’anno scorso ha subito 500 mila attacchi di questo tipo, di cui la meta’ provenienti dall’estero, e buona parte proprio dagli Usa.

Pochi giorni prima, la societa’americana specializzata in sicurezza informatica McAfee aveva reso noto che negli ultimi anni oltre 70 organizzazioni e governi sono stati vittime di una vasta operazione di cyber-spionaggio, dietro la quale diversi esperti vedono la mano della Cina. Confermando quelle informazioni, nel rapporto al Congresso si afferma ora che negli Usa ”le reti di computer di una vasta serie di agenzie governative, aziende private, universita’ e altre istituzioni – tutte attivita’ che hanno un gran volume di informazioni economiche sensibili – sono state obiettivo di spionaggio cibernetico”.

In pratica, i settori piu’ colpiti sono quelli dell’informazione, difesa, teconologia, medicina, farmaceutica ed energia ‘pulita’. L’intelligence statunitense afferma che e’ difficile valutare l’entita’ del danno provocato dalle ‘intrusioni’; ma alcune stime affermano che nel 2009 le perdite causate dallo spionaggio industriale, in termini di propriet� intellettuale e contraffazione, ammontano a circa 50 miliardi di dollari. E il problema, affermano gli 007 informatici, e’ comunque destinato ad aggravarsi nei prossimi anni, rimanendo ”una crescente e persistente minaccia” alla sicurezza economica Usa.

Washington pero’ si sta preparando da tempo: secondo quanto ha detto Richard George, direttore tecnico del settore per la cyber-difesa della National Security Agency (Nsa) americana, ”oggi cerchiamo cyber-warrior (guerrieri informatici) e non scienziati missilistici”.

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