ROMA – “Finalmente Beppe fa gli esami di riparazione”, Andrea Scanzi, dalle pagine del Fatto Quotidiano, parla, analizza e critica la comunicazione del MoVimento 5 Stelle e di Beppe Grillo. Prima riporta la notizia: “Beppe Grillo ha fatto (a sua insaputa?) autocritica. L’sms con cui ha comunicato al Fatto Quotidiano che d’ora in poi incontrerà i giornalisti due volte al mese, a Milano e a Genova, è una novità considerevole.”
Beppe Grillo parlerà con i giornalisti. “Grillo ha capito che, negli ultimi mesi, il Movimento è stato un po ’ abbandonato a se stesso. ”
Beppe Grillo sa “che la comunicazione resta un problema, anche adesso che ci sono dei responsabili poco stimati anzitutto da tanti parlamentari. GRIDARE contro i Polito e Battista è facile quanto condivisibile, ma riduttivo. E Grillo stesso è il primo, ciclicamente, a farsi male da solo. Ora scomunicando chi osa consigliarlo, come Paolo Flores d’Arcais, e ora passando per “quello che vuole tenere il Porcellum”. Falso storico, considerato che Grillo combatteva il Porcellum già sei anni fa con il primo Vaffa Day e il M 5 S in Parlamento ha appoggiato la proposta Giachetti di tornare al Mattarellum o chiesto più volte di cambiare la legge elettorale. In quel post Grillo ha scritto che tutto è meglio di Letta, persino tornare al voto col Porcellum: non equivaleva a dire “teniamoci il Porcellum”, ma la semplificazione giornalistica è parsa troppo ghiotta. Come lo è ridurre l’assemblea al Senato a un papocchio studentesco: magari l’idea di Elisa Bulgarelli è stata giusta, ma ha alimentato l’idea dei 5 Stelle equiparabili a ragazzini scappati dall’asilo. Replicare che i Boccia e le Carfagna sono peggio di loro (eppure tanta stampa li protegge) non basta: avendo quasi tutti contro, il M 5 S non deve prestare il fianco alla mitraglia mediatica. Grillo lo sa, come lo sa Casaleggio. Per questo ipotizza, salvo ripensamenti, un dialogo coi giornalisti. E mentre l’agognata piattaforma resta un miraggio, permane la lotta tra ortodossi e dissidenti. Le domande degli Orellana sono più che lecite e stroncarle con una filastrocca da taverna è puerile. Dato per irricevibile un Letta bis, è possibile un governo di scopo che attui quantomeno una nuova legge elettorale? Se sì, ci si provi. Se no, Grillo non regali ulteriori alibi a Pd ed esegeti del “non c’erano alternative”. Qualche giorno fa Grillo si descriveva stanco. Ora rilancia: il terzo Vaffa-Day, una ritrovata voglia di dialogare, forse l’abbandono della fregola per l’epurazione. Propositi da leader, si spera più conciliante e meno manicheo, senza con ciò snaturarsi.”
I commenti sono chiusi.