Andreas Lubitz e il loop del Comma 22. Di che cosa si tratta

Andreas Lubitz, cos'è il Comma 22
Andreas Lubitz

ROMA – Cosa è il Comma 22 che secondo Enrico Deaglio è all’origine del disastro dell’aereo Germanwings fatto schiantare sui monti della Francia dal secondo pilota Andreas Guenter Lubitz?

Comma 22” è una formula contraddittoria e formalmente illogica di ambito militare cui ha dato visibilità e interesse lo scrittore americano Joseph Heller, che nel 1961 lo utilizzò quale titolo di un suo famoso romanzo antimilitarista. “Comma 22”, spiega Enrico Deaglio,

“narrava le avventure di una squadriglia di bombardieri americani in Italia durante la seconda guerra mondiale. Di stanza a Pianosa, chiamati a sganciare bombe a ritmi sempre più sostenuti, i piloti erano sotto stress ed esposti a rischi sempre più alti. Il comandante, capitano Yossarian, chiede di essere esonerato dal volo in quanto “sta diventando pazzo”. È previsto dal regolamento militare (“Chi è pazzo può essere esonerato dal volo”), ma smentito dal “Comma 22” dello stesso regolamento: “Chi chiede di essere esonerato dal volo non è pazzo”.

La vicenda Germanwings – Lubitz presenta somiglianze impressionanti:

“All’inizio sembrava che il pilota avesse volontariamente nascosto la sua malattia; ma dopo una settimana il quadro si è capovolto: Lubitz aveva correttamente comunicato alla compagnia i suoi problemi di salute, ma questa lo aveva lasciato – o convinto, o forzato? – volare lo stesso. Se in tempo di guerra era: “Se ti dichiari pazzo, non puoi essere esonerato dal volo; sei solo un lavativo”, oggi, in tempo di pace, è “anche se sei depresso, non ti paghiamo per stare in panciolle; quindi voli lo stesso”.

Il “Comma 22” allora permetteva di sganciare il numero programmato di bombe; oggi il Prozac, o qualsiasi altro medicinale Lubitz assumesse, permette di stare nel budget. (Il caso Lubitz però invita a riflettere sui possibili catastrofici effetti collaterali di questi farmaci).

Nei soli Stati Uniti la depressione, malattia in crescita, colpisce 22 milioni di persone, tra cui, ovviamente, i piloti di aereo. Secondo il New York Times , le compagnie americane hanno affrontato l’emergenza allargando le maglie; ovvero, permettono ai piloti di volare anche “sotto Prozac”. (Il film Flight del 2012 con Denzel Washington era anche lui precursore)”.

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