Carlos: “Strage di Bologna, Aldo Moro, Bin Laden. Ecco le mie verità…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Aprile 2014 - 10:23| Aggiornato il 21 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA
L'intervista al Fatto Quotidiano

L’intervista al Fatto Quotidiano

ROMA – Ilich Ramirez Sanchez, soprannominato Carlos, terrorista venezuelano, considerato la primula rossa del terrorismo internazionale,  ha vissuto in Medio Oriente e in Europa prima di rifugiarsi in Sudan dalla Giordania agli inizi degli anni ’90 dove fu poi arrestato il 14 agosto 1994. Dopo l’arresto fu subito consegnato alle autorità francesi.

L’intervista a Carlos di Marco Dolcetta, del Fatto Quotidiano.

Le ho fatto avere gli articoli di un quotidiano italiano che parlava un po ’ di lei a proposito della strage di Bologna 

Sì, certo, Bologna. Sono stupidaggini, stupidaggini.

È fantascienza?

Non è fantasia, perché parla l’avvocato di Bologna, l’avvocato di parte civile che non sa, io non capisco … Perché è venuto a trovarmi, aveva fretta, mi ha detto firma questi documenti. Dice cose che io non ho detto. Per esempio, quando parla del compagno tedesco, come si chiama … Il compagno tedesco che poi è stato arrestato, a Berlino … Si chiama … io i nomi non me li ricordo facilmente … Kram … Fram … sì, una cosa così … Kram (su cui si concentrò l’attenzione degli inquirenti come una delle possibili piste per rintracciare i responsabili della strage, ndr), ti ricordi? Sì sì, lui non era alla riunione a Berlino per riferire le cose. Le ha raccontate al telefono a qualcuno in Germania, un compagno, ciò che era successo da quando era arrivato in Italia. (…) È stato seguito da un sacco di gente con dei cappotti lunghi, e che si era perso e poi invece ha ritrovato la strada, (…) e solo dopo c’è stata l’esplosione a Bologna. Questo l’ha detto al telefono, non era alla riunione a Berlino, no. Lì c’erano dei compagni e loro hanno raccontato la storia punto e basta. E poi, dopo tutto quanto, un compagno è venuto a trovarmi per raccontarmi la storia. L’avvocato bolognese, lui non lo sa, ha detto delle cose molto strane, molto strane c’è gente che ha interesse a non far passare la verità.

E qual è la verità?

Sono affari sporchi, affari molto sporchi. E io non credo che quei giovani fascisti del cavolo siano dietro quest’attentato, non ci credo, non si danno a dei coglioni quelle quantità di esplosivi, gli esplosivi dei militari, non è possibile.

Ha un’opinione su ciò che è successo a Bologna?

Non è stato il Mossad, non è la Cia, credo siano piuttosto i servizi segreti militari americani con Gladio, ecco. 

 Thomas Kram, lo sai chi è?

Sua nonna era una grande comunista, era di famiglia ebrea, e sua nonna era stata uno dei capi della resistenza comunista nella Germania nazista. Lei era capo di una rete della Resistenza; sabotava i treni che andavano al fronte dell’est Questo tutti i giorni. Quindi se Thomas Kram, se suo nipote muore a Bologna nell’esplosione, ecco, ha fatto come sua nonna, era la copertura ideale per l’attentato, capisce?

MORO E LE BR

In quale momento della vicenda Moro c’è stato il cambio di gestione del corpo …?

So che c’erano degli infiltrati, dall’inizio delle Brigate rosse so che a Roma c’era il Mossad che era infiltrato. So che a Roma la maggior parte della gente era a posto ma c’erano persone che sono finite male. Ma dalla parte giusta, però. Sono intervenuti per scambiare Moro, avevano dei contatti a Beirut con i servizi segreti militari, che erano dei veri fascisti …

Johnny Abdo? (capo dell’intelligence libanese, ndr)

Non so da quel lato, so dalla parte italiana, che c’era un colonnello, anche il capo dei servizi segreti militari italiani era un generale fascista. Avevano perfino un aereo che aspettava all’aeroporto di Beirut, durante il rapimento di Moro, pronto a fare qualunque cosa coi nostri compagni… erano pronti a farli uscire di prigione, avevano i mezzi, a mezzanotte facevano uscire quello che gli pareva. Prendevano i compagni, li mettevano sull’aereo della sicurezza militare e li spedivano nel paese che volevano. E tutto per salvare Moro, perché da quel momento Moro ha giocato il ruolo essenziale per far uscire l’Italia da questa situazione di colonia… colonia vuol dire un casino di forze statunitensi, fino ad oggi, ci sono più di cento basi militari americane da quarant’anni ancora oggi, non è possibile.

Insomma, hanno preso Moro e c’è qualcosa in quest’operazione che è strano, perché assassinare i poliziotti?

È una provocazione. Perché assassinarli? Non so quanti poliziotti ho fatto fuori in vita mia, perché a volte bisogna farli fuori, ma non si ammazzano i poliziotti tanto per ammazzarli …

Secondo lei chi li ha ammazzati?

Penso che siano stati quelli del Mossad. Non lo so. Gente infiltrata nelle Brigate rosse, perché non è nell’interesse delle Brigate rosse fare queste cose. Capisco che possa succedere ma li hanno giustiziati quelli là, non è normale… Non lo so. In ogni caso è stata un’operazione da professionisti. Non credo che i comunisti italiani, che non sono stupidi, figli della resistenza antifascista, che volessero ammazzare dei poliziotti così, non è logico. Ce ne vuole ad ammazzare i poliziotti tanto per … È strano ma non sono state le Brigate rosse a fare così. Non bisogna dimenticare che la questione non è solamente Aldo Moro, gli americani si sono sbarazzati di Moro e si sono sbarazzati dei patrioti che controllavano il segreto militare. La loggia P 2 è tutto il resto è cominciato dopo. E Morucci e la signora Faranda, che sembrava piuttosto lei il capo esecutivo (ride, ndr), si sono riempiti le tasche. È strano. Tanta gente è stata pagata per questo e quest’altro. Cossiga non era di Gladio, credo. Ma Cossiga era il cugino di secondo grado del segretario generale del Partito Comunista, Berlinguer. Ed è stato il Partito Comunista che ha permesso che Moro fosse ucciso, perché aveva la possibilità di accettare la richiesta delle Brigate rosse, aveva la forza. Si è messo d’accordo con Cossiga per abbandonare Moro. E la P 2 è arrivata al potere, c’erano gli americani dietro. Gladio, la sicurezza militare.

VENEZUELA

Passiamo ad altro. Che ne pensa del Venezuela del dopo Chavez?

È un casino. Già Chavez ha lasciato un paese destabilizzato, corruzione e mancanza di energia repressiva contro i corrotti, contro i banditi … Sai cosa deve fare una rivoluzione? Deve mettere ordine e purtroppo per il signor Chavez, un grande umanista, figuriamoci, un ufficiale dei commando dei paracadutisti … ed è tutto in suo onore, ma in un paese come il mio, che è preso di mira dal nemico imperialista, dagli americani, è molto importante da questo punto di vista. È la principale riserva di petrolio che hanno gli Usa. Tutti i paesi dei Carabi usano il petrolio venezuelano A ogni modo, la rivoluzione sopravviverà ma bisogna mettere ordine.

E pensa che Maduro non sia in grado?

Penso sia una persona perbene, è un sindacalista ma pensa sempre a Cuba, tutto il mondo va a destra e lui a Cuba. Chavez ha dimostrato di avere amicizia per lei. Ma-duro ha detto qualcosa o no? Ha parlato bene di me. Poi ha ammesso di aver fatto dei compromessi.

Riguardo a lei?

Sì, sì. Ma sai, ci sono gli opportunisti del regime. A livello più alto e a livello intermedio ci sono persone che hanno tradito la rivoluzione, che sono entrati grazie all’opportunismo. Avranno pensato, cazzo, Carlos deve venire qui, deve avere almeno un ministero se no si vendica di noi.

LA CATTURA IN SUDAN

Ho avuto la possibilità in vita mia di incontrare, anche di essere addestrato, negli anni ’ 70, dai jihadisti. C’erano persone veramente rispettabili. Con una cultura politica diversa, una spiritualità e una conoscenza dell’Islam, gente radicale ma gente seria. Anche a Kartum ce n’erano. Avevamo dei vicini, vicini tra virgolette, che erano dei grandi signori jihadisti.

E loro si comportavano bene con lei?

Abbiamo ideologie diverse, sai, io sono comunista ma sono anche musulmano, non bisogna dimenticarlo, mi sono convertito all’inizio di ottobre ’ 75, ma sono in parte religioso, credo in Dio e l’Islam è la fonte della rivelazione.

Il fatto che sia stato arrestato in Africa era perché c’è stato qualcuno che ha detto che lei eri lì, qualcuno di al Qaeda?

No, quello è stato organizzato dai sauditi. Con la sicurezza nazionale sudanese con la Cia e con Cofer Black personalmente. Io l’ho visto, Cofer Black (uno dei dirigenti Cia dell’antiterrorismo, tra i creatori del programma di extraordinary rendition ai tempi di Bush jr, ndr), l’ho visto lì. Mi ricordo che stavo arrivando nel ’ 93 e Cofer Black aveva portato dei mercenari americani, gente di Blackwater e sono stati dove Osama bin Laden era molto attivo, andava nelle moschee, andava ad aiutare la gente. Erano lì per Bin Laden originariamente, poi è arrivato Abu Nidal dalla Libia, era molto malato, loro volevano vedere anche Abu Nidal con Hajj Emad Moughni (uno dei fondatori di Hezbollah, ndr) che faceva la spola tra Beirut e la Siria.

È in Siria che è stato ucciso Moughni?

A Damasco. Dal Mossad immagino Veniva con l’aereo. C’era un volo tutte le settimane, una volta a settimana andata e ritorno tra Beirut, Gedda (in Arabia Saudita, ndr), Kartum e ritorno. A Kartum c’erano i persiani, gli iraniani, che erano materialmente, io penso ancora oggi, il governo, il vero governo. Io arrivo nell’agosto ’ 93 e la Cia dice: cazzo, c’è Carlos! Il presidente sudanese, che ancora è lo stesso (Omar al-Bashir, in carica dal 1989, ndr), ha fatto un viaggio in Arabia Saudita, è stato ricevuto dal re. Dunque, a Kartum c’erano 4 persone ricercate: Osama bin Laden, Moughni, Abu Nidal e io. Osama bin Laden lo volevano dare all’Arabia Saudita che ha pagato, è l’Arabia Saudita che ha pagato, non la Cia, è l’Arabia che ha pagato milioni, non so quanto, per noi 4. Ma i sudanesi si sono rifiutati di prendere Bin Laden, hanno detto no, Bin Laden non lo prendiamo. SONNO Come passa le giornate? È vero che di notte la svegliano ogni 45 minuti? Sì, è una cosa che si chiama Dps. Tre volte per notte passano per il controllo. Alle 9 e qualcosa, alle 11, a mezzanotte e alle 3 del mattino e poi di nuovo alle 7. Quando ero in isolamento per 10 anni c’erano 16 controlli di sicurezza ogni notte. Sedici? Dalle 7 di sera alle 7 di mattina, ogni 45 minuti passavano a svegliarmi. Io mi rifiuto di prendere le pillole per dormire, ho sempre rifiutato di prendere le pillole perché dormo come un bambino, non ho problemi a dormire. Ma volevano che mi drogassi, per 3 anni mi hanno portato la cocaina e io ho rifiutato. Non mi sono mai drogato in vita mia. Beh, mi mandavano belle ragazze, avvocati che io non avevo indicato come avvocati, per divertirsi con me…