Chi tira per l’abito Papa Ratzinger, Antonio Socci su Libero

Chi tira per l'abito Papa Ratzinger, Antonio Socci su Libero
Chi tira per l’abito Papa Ratzinger, Antonio Socci su Libero

ROMA -“Dopo la risposta ironica data alla Stampa di mercoledì – scrive Antonio Socci su Libero – secondo cui Ratzinger  sarebbe rimasto papa emerito solo perché ormai aveva il vestito bianco nell’armadio e non si trovava una tonaca nera in tutto il Vaticano, risposta surreale che solo chi crede all’esistenza dei Puffi poteva prendere sul serio,due giorni dopo-il 28 febbraio-è arrivat ala risposta vera, tramite il segretario particolare di Benedetto XVI, monsignor Georg Gaenswein.

Interpellato da Avvenire, infatti, alla domanda se Ratzinger si è mai pentito diaver assunto iltitolo di papa emerito, don Georg ha ri- sposto di no eha spiegato perché ha deciso così: «Ritiene che questo titolo corrisponda alla realtà». Ecco la risposta seria. Prova che invece era una battuta scherzosa quella concui è stataliquidata La Stampa, che era andata a distur- bare chi non poteva parlare (Be- nedetto si è impegnato solenne- mente a stare «nascosto al mon- do»). Qualcuno dirà che poteva non rispondere alla fastidiosa inter- pellanza. Ma senon rispondeva il suo silenzio poteva essere letto come troppo sospetto e sedizio- so. Le parole del se- gretario spiegano che iltitolo di«papaeme- rito» nonè certodato dall’abito, perché l’abito non fa il mo- naco(anche ilbimbo salutato mercoledì da Francesco in piaz- za San Pietro era ve- stito da papa). Gaen- swein afferma che nel caso di Ratzinger quella qualifica «cor- risponde alla realtà». Chi ha orecchie, intenda. Èuna rispo- sta moltoimportante ed è esattamente in linea con le parole pronunciate da Benedetto XVI nel suo ultimo discorso, il 27 febbraio2013,in cui,parlandodel suo ministero petrino, disse: «Il “sempre” è anche un “per sem- pre”- non c’èpiù un ritornare nel privato. La mia decisione di ri- nunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo». Cosa teologicamente significhi tutto ciò, che crea una situazione nuova nella storia della Chiesa, per ora non è stato spiegato. Ma verrà il tempo in cui tutto si chiari- rà. Dopo l’unica spiegazione pub- blica del suo status, del 27 feb- braio 2013, Benedetto XVI si è im- pegnato solennemente a non par- larepiù. Parlanoperò isuoi gesti,i suoi segni e le sue decisioni e cor- rispondonoesattamente aquan- to venerdì ha dichiarato monsi- gnor Gaenswein. FRASI DA RILEGGERE Inuna precedenteintervistaal Messaggero,il 22ottobre scorso,il segretario particolare di Ratzin- ger, cheè pure Prefettodella Casa Pontificia con Francesco, aveva dettoaltre cosemoltoimportanti, da rileggere attentamente, frase per frase. La domanda era stata questa: «In Vaticano non c’è il rischio di avere un Papa e un antipapa?». Ecco la sua significativa risposta: «Per nulla.C’è unPapa regnantee un Papaemerito. Chiconosce Be- nedetto XVIsa chequesto perico- lo non sussiste. Non si è mai intro- messoenon siintromettenelgo- verno della Chiesa, non fa parte del suo stile. Il teologo Ratzinger, inoltre, sa che ogni sua parola pubblica potrebbe attirare l’at – tenzione, e qualsiasicosa dicesse verrebbe letta pro o contro il suo successore. Quindi pubblica- mentenon interverrà.Perfortuna fra luie Francesco c’èun rapporto di sincera stima e affetto frater- no». Lascio ai lettori il commento. Io mi limito a osservare che appare del tutto fuori strada sia chi oggi usa Benedetto contro Francesco, sia chi- esono ipiù -usa France- sco controBenedetto. Nonsi può né delegittimare e cancellare Be- nedetto in nomedi Francesco, né delegittimare e cancellare Fran- cescoinnome diBenedetto.Sen- za con ciò ritenere «normale» la si- tuazione (bisogna guardare al Terzo segreto di Fatima). Anche se fuori trapela poco e pare che d’improvviso sia stato messo uno strano silenziatore agli scandali,il momentoèdramma- tico. La barca diPietro è sotto at- tacco, dall’esterno e dall’interno, come mai lo è stata prima. I due pastori sanno di vivere una situazione inedita nella storia bimillenaria della Chiesa (anche seivaticanisti sifannoinquattro per dire che è tutto normale). Loro due sono ben consapevoli della delicatezza dei loro ruoli e della drammaticità loro compiti. Molte cose, oggi, non possono dire e non possono spiegare. E i segnali e i messaggi che escono dai SacriPalazzi sonosottili, van- no colti e decifrati con perspica- cia, passioneper laChiesa eliber- tà interiore (conuna certa consa- pevolezza di quella lingua cifrata che è il «curialese»). Qua elà sipossono rinvenirele non si possono vedere subito». È alla luce di questo quadro moltocomplesso chevaconside- rato anche l’episodiodella Stam – pa (che, curiosamente, ha reso note, sunostra richiesta, solole ri- sposte, manon ancorale doman- de). Fra l’altro Andrea Tornielli ini- ziava il suoarticolo, giovedì scor- so, annunciando che Benedetto XVI smentivachi avevaparlato di «diarchia». Pure su Vatican Insi- der ha scritto: «Benedetto dice chiaramenteche nonpartecipaa una diarchia». Ma, arigore, nellalettera diBe- nedetto questa smentita non c’è (di «diarchia» non parla affatto). Ciò non significa che la legittimi, ma la ne- gazione esplicita non si legge. Tornielli dicepure che «Benedetto rifiuta deci- samente qualsiasi specu- lazione su motivazioni segrete per la sua rinun- cia» eanche questonon è vero:non dicenullasulle motivazioni (dunque le ipotesi chesono statefat- te non sono state smenti- te). Egli ripete solo che la sua è stata una scelta libe- ra, cosache giàaveva di- chiarato solennementee che nessunoha maicon- testato. Quella letteracontiene poi altre stranezze. Al pri- mo punto vi si legge: «unica condizione della validità (dellarinuncia) è la piena libertà della deci- sione». Unica? Possibile che Benedetto XVI ignori che nel Codice di dirittocanonico le con- dizioni per la validità sono due? Per quanto riguarda il vestito vi silegge cheilsuo«abito bianco»è «distintoda quellodel Papa».Ma in realtà lui, anche quando era pa- paregnante, nellavita privatave- stiva esattamente come ora (e ci sono le foto che lo provano). Quindi continua a vestire da pa- pa. GLI AUGURI NATALIZI Infine la firma. Ho un biglietto di auguri natalizi del papa emerito deldicembrescorso, duemesifa. È possibile notare che la grafia è molto diversa e che si firma «Be- nedictus»,come semprehafatto, mentre nel biglietto a Tornielli si legge «Benedetto». Infine nelbiglietto diauguri, fra il nome e il numerale, c’è la sigla papale «PP», mentre non c’è nel biglietto di Tornielli, in cui invece c’è un improprio punto dopo «XVI». Ovviamente il biglietto è auten- tico. Ma scritto in modo tale da nonchiarire nullae-anche conla battuta sull’abito bianco – da au- toinvalidarsi e- sostanzialmente- burlarsi finemente degli interro- ganti. Benedetto fa pensare alle paro- le diGesù nel Vangelo: «Ecco,io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque astuti come i serpenti e puricome le colombe» (Mt 10, 16).

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