Berlusconi al Quirinale per le consultazioni per il nuovo Governo è un’immagine che non fa dormire Curzio Maltese e con lui tanti italiani sconcertati dalle conseguenze del golpe che ha portato Matteo Renzi alla guida del Pd.
Curzio Maltese non fa sconti a Matteo Renzi e il dubbio nelle capacità del nuovo primo ministro traspare dall’articolo pubblicato da Repubblica. Renzi, scrive Curzio Maltese, dovrà compiere “una bella grossa impresa”, una volta al Governo.
“per cancellare l’immagine del pregiudicato Berlusconi ricevuto al Quirinale. Chissà, magari quella famosa legge sul conflitto d’interessi che la politica annuncia da vent’anni. L’ultimo è stato Enrico Letta, naturalmente il giorno prima di andare a casa.
Si sa che fra i tanti e così diversi leader che si sono succeduti alla guida del primo partito della sinistra, Pds, Ds e Pd, uno soltanto è stato il tratto comune. Nessuno di loro si è mai tirato indietro quando si trattava di resuscitare Berlusconi. Anche Renzi ha dato una mano, anzi due, prima con l’accordo per la legge elettorale, ora con le consultazioni per il nuovo governo.
Non si tratta di fare del moralismo, quello lo si lascia volentieri a Beppe Grillo, che da pregiudicato già ricevuto al Quirinale si stranisce, all’italiana, che Napolitano riceva un altro pregiudicato.
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Ai seguaci di Renzi, che aumentano di ora in ora, anzi di minuto in minuto, il patto col diavolo pare una grande astuzia. …] Berlusconi non è più la volpe di un tempo. Vent’anni fa è stato lui a imbrogliare Massimo D’Alema, ora forse è lui a esser stato ingannato. Se così fosse, per Renzi sarebbe la vittoria più grande. Ha fatto la stessa cosa del nemico D’Alema, andare a Palazzo Chigi grazie a Berlusconi e in cambio di una qualche Bicamerale. Ma stavolta l’avrebbe fatto nell’interesse suo e, perfino, del Paese, invece che nell’interesse del solito. Rimane per oggi il fatto che Berlusconi è là, rieccolo.
È invecchiato, imbolsito, gravato da una condanna definitiva e da altre in fieri per reati infami, dalla compravendita di senatori alla prostituzione minorile, ma comunque rimane al centro della scena ed è felice di esserlo ancora, nonostante tutto. […] enza Berlusconi, credono i berluscones più sprovveduti e fingono di credere i cortigiani, in Italia trionferebbe il comunismo. In realtà l’Italia è sempre stata una nazione indecisa fra conservatori e reazionari, dove l’idea stessa di progressismo offende il senso comune. Se ne accorgerà Renzi quando e soprattutto se deciderà di chiedere l’approvazione di leggi sui diritti civili, dallo ius soli alle coppie di fatto.
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Senza il fardello di un capo quasi ottuagenario e con un sacco di problemi giudiziari e con la guida affidata a un figlio, a una figlia, a un nipote e meglio ancora a un estraneo al mondo berlusconiano, oggi la destra vincerebbe a mani basse. Il segretario fiorentino allievo del Segretario l’ha capito e su questo si gioca la partita della vita. Forse ha ragione lui e i renziani al seguito, già aumentati di alcune migliaia da quando è cominciato l’articolo. Ma intanto debbono farci dimenticare quell’immagine di Berlusconi al Quirinale, tanto per cominciare, e non sarà facile”.
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