ROMA – Se non si arriverà pronti all’inaugurazione del 1 maggio all’Expo il commissario unico, Giuseppe Sala, si prenderà tutta la responsabilità. “Se non ci si arriverà – ha detto – il colpevole è uno solo, sono io. C’è un unico responsabile dell’eventuale brutta figura ma io sono convinto che ci arriveremo”. Per questo Sala ha ripetuto di essere “tranquillo”, annunciando che sono già stati venduti più di 9 milioni di biglietti.
Il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, come riporta Alessia Gallione su Repubblica,
si è detto “sorpreso e a volte costernato” per “il clima che si è generato” intorno all’evento, facendo riferimento al pessimismo diffuso sulla capacità di arrivare in tempo all’inaugurazione. Anche perché, ha spiegato, “i livelli di criticità sono pochi, soprattutto rispetto alla super offerta a disposizione dei visitatori, anche rispetto alla storia delle edizioni di Expo”. In totale – tra padiglioni dei Paesi, cluster, spazi tematici e padiglioni degli sponsor – l’offerta sarà di 86 spazi e quelli in ritardo, ha elencato Sala, sarebbero solo quattro: i padiglioni di “Nepal, Turchia, Russia, Estonia”. Ma, ha continuato, “se devo fare una scommessa, dico che tutti arriveranno in tempo in base a quello che vedo e alle rassicurazioni che ho ricevuto”. In generale “la maggior parte dei padiglioni saranno finiti tra il 20 e il 25 aprile”.
Con una riunione di 10 ore tra i team legali di Expo spa e Italiana Costruzioni, impresa capofila della cordata che lavora alla costruzione del Padiglione Italia, è stato raggiunto un accordo sugli extra costi legati all’appalto. “Abbiamo raggiunto l’accordo tecnico sul dovuto a Italiana Costruzioni”, ha comunicato il commissario unico, Giuseppe Sala. “Le carte saranno inviate domani all’Avvocatura dello Stato e all’Anac”.
Una parte della somma concordata – il cui totale non ha voluto rivelare -, pari al 20%, sarà legata alla consegna della struttura completa entro il 30 aprile, vigilia dell’ inaugurazione. Il costo totale della costruzione e dell’allestimento di Padiglione Italia, esclusa quindi la gestione, sarà di 92 milioni di euro. “In totale – ha precisato sala – ci sono 4 procedimenti aperti con le imprese sui lavori fondamentali: Mantovani, Maltauro, Cmc, Italiana Costruzioni. Spero questi procedimenti siano definiti entro il Primo Maggio”.
Tutto il padiglione, composto da Palazzo Italia e da altri edifici lungo il cosiddetto cardo, tra costruzione e allestimenti sarebbe dovuto costare 63 milioni di euro pubblici. Arriverà a 92 milioni: quasi 30 milioni, il 50% in più, necessari per rivedere il progetto e poi per aggiungere operai che lavorano 24 ore su 24, mezzi e materiali. Spese extra che, spiega Sala, “saranno coperte dagli sponsor privati. Il bilancio del padiglione è in pareggio”.
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