ROMA – Comunione ai divorziati. La tentazione di Bergoglio. Pubblicata l’Esortazione “Evangelii Gaudium” in cui il Papa disegna il pontificato: condanna l’aborto ma apre all’eucarestia per chi si risposa.
Scrive Caterina Maniaci su Libero:
«L’Eucaristia, sebbene costituisca la pienezza della vita sacramentale, non è un premio per i perfetti ma un generoso rimedio e un alimento per i deboli». Una frase contenuta nell’esortazione apostolica di Papa Francesco «Evangelii Gaudium»,la «gioia delVangelo»,cheda ieri è stata diffusa pubblicamente, probabilmente è destinata a rilanciare l’an – nosa questione della comunione ai divorziati e ai risposati. Una frase che certamente offre una riflessione ma che in molti saranno disposti a leggere come una «apertura» straordinaria offerta dal Pontefice, se non addirittura usata per sostenere tesi che il Papa non presenta. In realtà, l’indicazione è quella di una visione pastorale della Chiesa e quindi anche del sacramento dell’Eucarestia, che appunto Francesco definisce, tra l’altro, un «aiuto» ai più deboli: «Queste convinzioni hanno anche conseguenze pastorali che siamo chiamati a considerare con prudenza e audacia. Di frequente ci comportiamo come controllori della grazia e non come facilitatori. Ma la Chiesa non è una dogana, è la casa paterna dove c’è posto o per ciascuno con la sua vita faticosa».
Quindi si tratta di un percorso da intraprendere, lungo la strada della misercordia verso chi, come i divorziati, vivono la loro fede in una condizione difficile. Parole molto più dure e chiare il Papa le riserva alla questione dell’aborto e alla difesa della vita e dei più deboli: «Tra questi deboli», scrive Francesco, «di cui la Chiesa vuol prendersi cura con predilezione, ci sono anche i bambini nascituri, che sono i più indifesi e innocenti di tutti, cui oggi si vuole negare la dignità umana al fine di poterne fare quello che si vuole, togliendo loro la vita epromuovendolegislazioniin modochenessuno possa impedirlo. Frequentemente, per ridicolizzare allegramente la difesa che la Chiesa fa delle vite dei nascituri, si fa in modo di presentare la sua posizione come qualcosa di ideologico, oscurantista e conservatore. Eppure questa difesa della vita nascente èintimamentelegata alla difesa di qualsiasi diritto umano». E poi avverte chi si attende grandi stravolgimenti della Chiesa sui valori fondamentali: «Non ci si deve attendere che la Chiesa cambi la sua posizione su questaquestione. Voglio essere del tutto onesto al riguardo. Questo non è un argomento soggetto a presunte riforme o a modernizzazioni. Non è progressista pretendere di risolvere i problemi eliminando una vita umana» (…)
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