ROMA – La Germania di Angela Merkel si vendica dell’Italia. Dopo la feroce polemica sulla stampa tedesca dell’anno scorso in cui autorità e giornali avevano dato dello “sfacciato” al governo per spingere gli irregolari dal Nord Africa verso la Germania, con tanto di 500 euro di contributo per il viaggio, arriva la “rappresaglia” di Berlino.
Scrive Alessandro Carlini su Libero:
Una sentenza della corte d’Appello di Münster ha infatti stabilito che i richiedenti asilo arrivati illegalmente in Germania, attraverso l’Italia, devono essere riportati nei confini italiani, ossia al Paese da dove sono entrati nell’Unione europea. Si tratta di un precedente che potrebbe venir applicato a molti altri casi.
La vicenda riguarda un cittadino marocchino, che dopo aver fatto richiesta d’asilo in Germania era stato riportato in Italia una prima volta dalle autorità tedesche. Tornato in Germania nel 2011, aveva fatto causa alla giustizia tedesca, richiamandosi a una sentenza della Corte di giustizia europea,che aveva vietato espulsioni in Paesi dove ci sono carenze sistematiche nell’accoglienza dei richiedenti asilo. In prima istanza la corte di Colonia aveva dato ragione al querelante, mentre i giudici di secondo grado hanno ora bocciato quella sentenza, senza possibilità di appello. Secondo i giudici, non ci sono le condizioni per considerare inadeguato il trattamento che l’Italia riserva ai richiedenti asilo. Per questo, come prevedono le convenzioni internazionali, della richiesta d’asilo si deve occupare il primo Paese in cui i migranti mettono piedi in Europa.
Non è facile, però, per l’Italia gestire questo flusso imponente dal Nord Africa. Basta pensare che dall’inizio dell’anno sono stati soccorsi nel canale di Sicilia e nelle acque di Puglia e Calabria 5.611 migranti, vale a dire undici volte di più di quanti ne furono soccorsi nello stesso periodo l’anno scorso (476). E la stragrande maggioranza è partita dalla Libia. La causa è la continua instabilità della situazione nel Paese e la difficoltà per l’Italia di avere rapporti con le autorità locali dopo la caduta del colonnello Gheddafi.
La Germania sembra però molto insensibile ai tanti sforzi che sta facendo l’Italia e fa di tutto per criticarci. Come accaduto l’anno scorso, quando dalle autorità tedesche sono state pronunciate accuse molto forti, definite da Roma come calunnie. Il ministro degli Interni bavarese, Joachim Herrmann (Cdu), e con lui altri rappresentanti politici e diversi giornali, si erano scagliati contro l’Italia per aver pagato fino a 500 euro, oltre alla concessione dei documenti di soggiorno, per indurre gli stranieri a lasciare il Paese. Il Viminale aveva rispedito le accuse al mittente e affermato di aver agito sempre secondo le regole comunitarie e che non voleva certo smistare i profughi all’estero (…)