Marco Travaglio: Salerno-Reggio Calabria, 50 anni di Anas, 52 euro per italiano

Marco Travaglio: Salerno-Reggio Calabria, 50 anni di Anas, 52 euro per italiano
Marco Travaglio: la Salerno-Reggio Calabria, dopo 50 anni di cura Anas, costerà 52 euro per italiano

ROMA – Marco Travaglio dedica il suo editoriale di domenica 8 marzo alla autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, da lui definita “Una splendida cinquantenne” e  chiusa nei giorni scorsi

“dopo gli ultimi crolli e la morte di un operaio rumeno isolando mezza Calabria, ha compiuto 50 anni l’anno scorso, insieme a Monica Bellucci, Sabrina Ferilli, Isabella Ferrari, Michelle Obama e qualcun altro. Iniziata nel 1964, fu completata nel 1974, al ritmo di 40 chilometri all’anno e al costo di 5,6 milioni di euro di oggi al chilometro (contro i 4 che erano bastati per l’Autosole). All’inaugurazione si scoprì che, più che un’autostrada, era una statale di 443 km (altri la definirono “il corpo di reato più lungo d’Italia”): sia per le uscite ogni 9, sia per le due corsie per ciascun senso di marcia, per giunta molto strette e senza quella di emergenza”.

A poco più di 10 anni dall’inaugurazione, ricostruisce Marco Travaglio,

“il Governo Craxi doveva già stanziare mille miliardi di lire per sistemare opere incompiute e correggere errori progettuali. Da allora di anni ne sono trascorsi altri 30, si sono susseguiti i governi Fanfani, Goria, De Mita, Andreotti, Amato, Ciampi, Berlusconi, Dini, Prodi-1, D’Alema, Amato, Berlusconi-2, Prodi-2, Berlusconi-3, Monti, Letta e Renzi. E i cantieri sono sempre aperti, o chiusi per camorra (primo tratto) o per ‘ndrangheta (secondo tratto) o per tangenti ai politici (tutti i tratti) o per fallimento delle imprese, che poi è la stessa cosa. Con incidenti da record, d’auto e sul lavoro. Con le macchine che, quando riescono a correre e non sono bloccate negli ingorghi, fanno lo slalom fra i birilli.

Eppure non c’è ministro delle Infrastrutture, dal 1985 a oggi, che non abbia annunciato il completamento dell’A3 “fra un anno”, al massimo “fra due”. Nel 1997 i ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paolo Costa e Claudio Burlando, promettevano giulivi la fine dei lavori “nel 2003”. Buonanotte. Nel 2001 arrivò Pietro Lunardi, l’uomo del fare: “L’autostrada sarà pronta nel 2004-2005”. Nel 2002 aveva già cambiato idea: “Per i lavori ancora in fase di progettazione o affidamento il completamento previsto entro il 2006”. Nel 2005, quando doveva mancare davvero poco, sparò: “I lavori saranno conclusi nel 2009”. Balle.

Ma ecco Mario Monti, col superministro Corrado Passera, altro uomo del fare. Ma soprattutto del dire: “Metto la faccia in tanti posti, la metto anche qui. Dobbiamo assicurarci che entro la fine del 2013 tutti i cantieri della Salerno-Reggio siano completati. Il governo segue i lavori mese per mese perché questo accada” (2012)”.

Intanto i costi salivano. Gianantonio Stella e Sergio Rizzo hanno fatto questi conti, che Marco Travaglio cita:

“Nel 1987 la Salerno-Reggio poteva essere sistemata con 983 milioni di euro. Dieci anni più tardi la cifra si era già impennata a 4 miliardi. All’inizio del Terzo Millennio, mentre la Fillea Cgil denunciava che di quel passo i lavori sarebbero finiti nel 2040, stavamo a quasi 7. E su, su, su fino alla stima attuale: 9 miliardi. Cioè 52 euro per ogni cittadino. Fate i conti: 20 milioni abbondanti a km. Vale a dire che per sistemare l’autostrada si spenderà quasi quattro volte di più che per costruirla”.

Il tutto, conclude Marco Travaglio,

per produrre, quando e se mai sarà finita, una ciofeca: “Dei 443 km, solo i primi 53 saranno a tre corsie più quella d’emergenza. Gli altri 390 rimarranno a due corsie, come oggi. Nonostante sia percorsa da tremila tir al giorno”.

Ora c’è Matteo Renzi, che naturalmente non ha colpe in questo mezzo secolo di vergogna. E, siccome è anche furbo, non azzarda nuove date di scadenza. Si limita ad annunciare fantomatici “sblocca-Italia” che sbloccano solo cemento inutile, invece di bloccarlo e di completare le opere utili. Oltre all’A3, ci sarebbe fra l’altro la Metropolitana C di Roma, iniziata nel 2007 e ancora ridotta a un gruviera pieno di buchi, immortalato da una memorabile scritta anonima: “Ma la state scavando o la state cercando?”

Molto meglio delle battute del premier sulla Salerno-Reggio: “È costata più della sonda spaziale Curiosity, ma c’è una differenza: la sonda è andata nello Spazio invece la Salerno-Reggio no… La sonda l’ha creata la Nasa e l’autostrada l’Anas, che è tutt’altra cosa”.

Infatti all’Anas c’è Pietro Ciucci, quello che si è autolicenziato, incassando 780 mila euro di “fissa” che non gli sarebbero spettati per semplici dimissioni, da uno solo dei due incarichi occupati, quello di direttore generale, conservando quello di presidente, quello che ha licenziato l’altro se stesso. Marco Travaglio lo definisce

“il terzo bronzo di Riace ma un po’ meno bello degli altri due, che ancora l’anno scorso osò dire restando serio: “La nuova Salerno-Reggio non è l’autostrada della vergogna, ma è il più grande progetto economico-finanziario infrastrutturale italiano e costituisce un motivo di vanto e di orgoglio per il nostro Paese”.

L’ambulanza della neurodeliri tentò di raggiungerlo fra un cantiere e l’altro dell’autostrada, ma non arrivò mai a destinazione: la stanno ancora cercando”.

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