ROMA – Alla fine è sceso in campo Papa Francesco. Che ha chiesto ai cardinali e ai vescovi di non sprecare energie “per contrapporsi e scontrarsi” ma di impiegarle piuttosto “per costruire e amare”. Senza cedere, per di più, alla tentazione di circondarsi di “corti, cordate o cori di consenso”. Un’uscita pronunciata ieri, 18 settembre, durante l’udienza ai vescovi nominati nell’ultimo anno e che l’Osservatore Romano ha giudicato “opportuna in vista del Sinodo”.
Scrive Paolo Rodari su Repubblica:
Ancora ieri, infatti, il clima fra cardinali era rovente. Alla pubblicazione del libro “Permanere nella verità di Cristo” dei cardinali Gerhard Ludwig Müller (prefetto dell’ex Sant’Uffizio), Walter Brandmüller (presidente emerito del dicastero di Scienze storiche), Raymond Leo Burke (prefetto della Segnatura apostolica) Velasio De Paolis (presidente emerito della Prefettura degli affari economici) e Carlo Caffarra (arcivescovo di Bologna), contro le aperture del cardinale Walter Kasper circa la possibilità di concedere, dopo un periodo di penitenza, la comunione ai divorziati risposati, ha risposto duramente lo stesso Kasper. Al quotidiano Il Mattino il porporato tedesco ha detto: «Se i cardinali che sono i più vicini collaboratori del Papa intervengono in questo modo siamo di fronte a una situazione inedita». E ancora: «Alcuni al prossimo Sinodo vogliono una guerra teologica. La dottrina della Chiesa è aperta, loro vogliono una verità cristallizzata. Il bersaglio delle polemiche non sono io ma il Papa».
Sulla comunione ai divorziati il fronte dei contrari all’interno del collegio cardinalizio è ampio. Ma l’idea di una Chiesa che non vuole, a gestire i sacramenti, dei ministri sentinelle di un castello inaccessibile ha preso sempre più piede. Merito di Francesco, che per la prima volta ha convocato un Sinodo a due riprese, una prima sessione dal 5 ottobre prossimo, un’altra nel 2015. In mezzo, la novità del testo finale della prima sessione che, secondo quanto apprende Repubblica, sarà rimandato alle Chiese locali per un’ulteriore consultazione.Sul fronte conservatore non sono soltanto i cinque cardinali del libro a dirsi scettici. Sull’ultimo numero della rivista americana “Communio”, oltre a un intervento del cardinale Marc Ouellet e del cardinale Angelo Scola il quale, ribadendo il «no a seconde nozze», spiega però che è necessaria «una zattera per salvarsi», anche interventi di studiosi quali José Granados, Antonio López, Adrian J. Walker. Questi ultimi collaborano spesso con l’Istituto Giovanni Paolo II sulla famiglia, un’istituzione che difende la dottrina di sempre sul matrimonio e che, sorprendentemente, non ha avuto alcun membro invitato al prossimo Sinodo. Per “Communio”, quella dei sacramenti ai divorziati risposati è prassi condannata dalla Scrittura (…)