Sorgenia e le banche creditrici di 1,9 miliardi. Lite sui crediti: 1 anno, no 10

 

Sorgenia e le banche creditrici di 1,9 miliardi. Lite sui crediti: 1 anno, no 10
Sorgenia

ROMA – Sorgenia e suoi 1,9 miliardi di debiti con le banche sono al centro di una vera e propria telenovela finanziaria: “Tempi più lunghi” avverte il Messaggero di Roma, che per un periodo aveva guidato l’informazione sul clamoroso passo falso della Cir guidata da Rodolfo De Benedetti e poi per un altro periodo aveva completamente obliterato la vicenda.

Ora il tormentone Sorgenia è tornato sulle pagine del Messaggero, presieduto dall’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone e la cronaca è precisa, informata e dettagliata:

Anche se il gruppo energetico considera «gradita» la lettera del 4 aprile con la quale gli istituti, tramite gli advisor, proponevano la conversione di 400 milioni in equity e 200 in un convertendo – lasciando l’opzione ai soci di partecipare all’aumento di capitale – avrebbe posto, comunque, alcune condizioni. Ma anche le banche, dal canto loro, avrebbero rilanciato. Così l’incontro di ieri mattina fra le parti sarebbe stato interlocutorio. Presso lo studio Latham & Watkins, consulente di Sorgenia rappresentata da Giovanni Chiura, vicepresidente e cfo e dai banchieri di Lazard, ci sarebbe stata una riunione con i rappresentanti di Mps, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Ubi, Bpm, Banco Popolare, Portigon, affiancati da Rothschild e da Ugo Molinari dello studio Lombardi Molinari Segni. La riunione è scaturita dalla lettera dei consulenti delle banche in risposta alla presa di tempo del cda rispetto al piano di salvataggio.

Sorgenia mette i paletti riguardo lo standstill: i 256 milioni di nuova finanza richiesta in varie forme e l’utilizzo dei 344 milioni al 31 dicembre 2013 devono avere un rinnovo automatico di 10 anni, cioè fino al 2024. Inoltre la società vorrebbe che l’utilizzo delle linee possa avvenire nella forma tecnica scelta dal gruppo. L’avvocato Molinari avrebbe rigettato la proposta dando la disponibilità a linee annuali rinnovabili per tre anni e comunque, a nome delle banche creditrici per 2,2 miliardi di cui 400 milioni di garanzie e factoring, ha rilanciato: in tempi brevi il cda di Sorgenia dovrà esprimersi in maniera chiara e definitiva sulla proposta di salvataggio e deliberare anche sulla richiesta di nuova finanza finora avanzata dal management. Quanto agli aspetti sugli utilizzi, le banche sono disponibili a mantenere aperti i rubinetti in proporzione a quanto accordato. Nei primi giorni della prossima settimana previsto una nuova call mattutina fra gli ad.

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