Tarcisio Bertone, lusso, affari e cerchi magici

Il cardinale Tarcisio Bertone (foto Lapresse)
Il cardinale Tarcisio Bertone (foto Lapresse)

ROMA – Arcivescovo di Vercelli nel 1991, Segretario della Congregazione per la dottrina della fede, in Vaticano, nel 1995, arcivescovo di Genova nel 2002, segretario di Stato di Papa Ratzinger dal 2006 fino alla nomina di Papa Francesco: è la carriera ecclesiastica di Tarcisio Bertone tra “lusso, affari e cerchi magici” come scrive Fabrizio d’Esposito del Fatto Quotidiano.

“Per gran parte dei sette anni trascorsi alla segreteria di Stato – scrive Fabrizio d’Esposito – la rete politica di Bertone coincide con il cerchio magico andreottian-romano di Berlusconi”.

Il G8 a L’Aquila e la vicenda Boffo.

“Nell’estate del 2009 – scrive d’Esposito – a Bertone sfugge la mano su una vicenda destinata a segnare la storia del centrodestra. All’Aquila c’è il G 8 e Berlusconi è minacciato dagli scandali sessuali che rivelano la sua satiriasi. Pure il moderato Avvenire, quotidiano della Cei diretto da Dino Boffo, vacilla. Così qualcuno passa al Giornale di Vittorio Feltri la notizia che Boffo è stato condannato per una storia di molestie omosessuali. La campagna va avanti, con il nome di metodo Boffo, e il direttore di Avvenire si dimette. Tempo dopo, Bertone e un giornalista di primissimo livello verranno indicati come i mandanti delle carte arrivate al Giornale. La strategia del segretario di Stato si dimostra però autolesionista”.

I corvi e il lusso.

“Ecco, Bertone – continua d’Esposito – ha fatto vedere uno spettacolo incredibile e mostruoso, senza precedenti. Al punto che per abbattere il suo potere, i corvi hanno rubato documenti nell’appartamento del papa. Accanto al potere, Bertone ha coltivato il lusso, tuttora vive in attico di 700 mq, e gli affari finanziari (le mire sul San Raffaele e sull’Istituto Toniolo, la cacciata di Gotti Tedeschi dallo Ior)”.

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