I cani fiutano i tumori: li vedono prima di test e macchine

ROMA – Annusano i campioni di urine e si siedono o si sdraiano di fronte a quelli in cui fiutano la malattia, le cellule malate. Quando il campione è negativo invece restano in piedi e fissano insistentemente il conduttore. Sono i cani “fiuta tumori”, addestrati in Inghilterra e in grado di percepire attraverso l’olfatto la presenza o il possibile svilupparsi di una malattia, il tutto ovviamente prima di test o macchinari ospedalieri.

Si tratta di due labrador addestrati nel Regno Unito in grado di fiutare i tumori. Sbarcati in Trentino, a Pergine Valsugana, i due cani sono anche attenti al calo di zucchero nel sangue di diabetici di tipo 1 (senza alcun test sul sangue) e possono diagnosticare il raro morbo di Addison (ghiandole surrenali in tilt) o la narcolessia. Come i loro”amici” della polizia che fiutano droghe o esplosivi, sembrano non sbagliare un colpo.

La nera Lucy ha sei anni, è una veterana e stupisce gli italiani invitati per metterla alla prova. Glenn è un cucciolone di 18 mesi, sta completando il suo addestramento proprio a Pergine Valsugana dove entrambi i cani sono ospitati. Lucy è il “primario” e Glenn lo “specializzando”. Lucy è capace di diagnosticare carcinomi alla vescica, prostata, polmoni e reni. Glenn sta imparando.

La sperimentazione è curata dal Medical Detection Dogs Italia (Mdd), una onlus che si occupa di ricerca medica con l’utilizzo dei cani in svariati ambiti, da quello della ricerca delle cellule tumorali nelle urine a quello d’allarme per un pericoloso calo di zucchero nei diabetici di tipo 1. Il loro lavoro è di supporto a medici e laboratoristi, nei casi dubbi oppure quando i pazienti rivelano dei sintomi che le analisi non confermano.

Spiega Diego Pintarelli, presidente della onlus, al Corriere della Sera: “In Inghilterra dove da anni si svolge questa attività è stato dimostrato come riescano a individuare cellule tumorali soprattutto negli stadi precoci della malattia”.

“L’attendibilità di questi cani supera il 90% in tumori agli stadi iniziali. E si sono rivelati utili anche per scoprire l’innalzamento o l’abbassamento improvviso di alcuni valori nel sangue – commenta il medico inglese Claire Guest – Sono più di 15 anni che facciamo ricerca e addestriamo cani per questo scopo e forse la conclusione più importante è che se le cellule tumorali hanno un odore allora anche virus o batteri ne hanno uno e quindi possono essere individuati dagli amici a quattro zampe”.

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