ROSTOCK, GERMANIA – Marijuana news: nella cannabis ci sono componenti che possono distruggere le cellule tumorali. È la conclusione di uno studio dell’Istituto di Tossicologia e Farmacologia dell’Università di Rostock, guidato dal professor Burkhard Hinz. Il suo gruppo di ricerca sta sperimentando gli effetti dei cannabinoidi sulle cellule tumorali. In particolare il tetraidrocannabinolo (noto come THC o Delta-9-Tetraidrocannabinolo) e il cannabidiolo, rispettivamente un principio attivo e un metabolita della cannabis, contribuiscono alla distruzione delle cellule tumorali stimolando la formazione di una proteina specifica, la ICAM-1, che agendo sulla superficie delle cellule aggredite dal tumore fa “legare” fra di loro le cellule killer del sistema immunitario, facendole scoppiare. I cannabinoidi così impediscono alle cellule killer di formare dei vasi sanguigni, quelli che fanno crescere il tumore.
La ricerca è stata pubblicata sul numero che uscirà a gennaio 2015 della rivista “Biochemical Pharmacology”. La pubblicazione è firmata da Robert Ramer e Burkhard Hinz, con il titolo “New Insights into Antimetastatic and Antiangiogenic Effects of Cannabinoids”. Ma è lo stesso Hinz a sottolineare come lo studio sia ancora a uno stadio iniziale: “Siamo ancora lontani dal mettere in pratica la nostra scoperta in una terapia clinica. Tuttavia, i nostri risultati sono un’ulteriore prova che i cannabinoidi mediare una serie di effetti potenzialmente terapeuticamente utili”. In effetti, spiega la ricerca, il THC è stato a lungo usato per alleviare la nausea e il vomito. Mentre il cannabidiolo, che a differenza del THC non ha effetti psicotropi, è approvato per il trattamento dei sintomi spastici nei pazienti affetti da sclerosi multipla. Inoltre si sa dal 1990 che le cellule umane possono formare da sole dei cannabinoidi che, spiega Hinz, “hanno effetti antidolorifici e sul controllo dell’appetito”. Infine già nel 2008 Hinz e il suo gruppo di ricerca hanno dimostrato che i cannabinoidi rallentano la migrazione delle cellule tumorali nel tessuto circostante. Ed è proprio questa migrazione a causare la metastasi.
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