Spermatozoi dimezzati rispetto a 40 anni fa, testicoli diminuiscono dimensioni

Fertilità maschile. Spermatozoi dimezzati rispetto a 40 anni fa, testicoli diminuiscono dimensioni
Spermatozoi dimezzati rispetto a 40 anni fa, testicoli diminuiscono dimensioni (Foto d’archivio Ansa)

ROMA – Spermatozoi dimezzati, i maschi italiani fertili hanno nel loro organismo la metà degli spermatozoi che si riscontravano nella generazione immediatamente precedente e in quella ancora prima. Rispetto a quaranta anni fa si registra nei maschi la metà degli spermatozoi. Quaranta anni sono un tempo men che minimo in termini di evoluzione, quaranta anni sono nulla sulla scala della evoluzione/involuzione della specie. Eppure sono bastati per una modificazione più che massiccia nella quantità di spermatozoi del seme dei maschi italiani (analogo fenomeno nelle popolazioni maschili di molti altri paesi).

Non solo: un maschio su dieci in Italia risulta infertile, cioè non è in grado di generare prole. Non molti decenni or sono, anche per un pregiudizio tanto radicato quanto infondato, l’infertilità era solo sterilità da attribuire e accollare alla donna. Se una coppia non aveva figli la “colpa” era sempre e soltanto della donna. Non è mai stato così, l’infertilità maschile è sempre esistita, ma ora ha subito massiccio incremento, il 10 per cento è percentuale mai registrato.

Non basta: si è dovuto ricorrere in sede clinica alla definizione di nuovi parametri di normalità per quel che riguarda le dimensioni dei testicoli, questi infatti vanno diminuendo appunto di dimensioni su scala generale. I famosi “attributi” diventano anatomicamente più piccoli e il fenomeno si registra ed accentua solo negli ultimi decenni.

Perché? Inquinamento, inquinamento ambientale è la generica prima risposta. L’habitat umano modificatosi sotto la pressione dei prodotti chimici e affini è il primo sospettato della evidente minor facilità a procreare. Non esistono però precisi e documentati rapporti causa-effetto tra un agente chimico e l’infertilità.

Altro sospettato è il caldo. Sì, il caldo, l’aumentata temperatura dovuta a cambiamento climatico. Misurato come un grado centigrado in più nell’atmosfera corrisponda a un decimo di grado in più nei testicoli. E il caldo ammala se non uccide spermatozoi. Su suppongono più a rischio cuochi, saldatori, camionisti…

Anche qui però nulla di sicuro, se non il calo generalizzato degli spermatozoi nel seme maschile. Di sicuro c’è che gli italiani fanno pochi figli, troppo pochi, decisamente al di sotto del tasso di mantenimento di una popolazione: per una coppia dovrebbero essere almeno due i figli, sono circa 1,2. Troppo pochi figli per ragioni culturali, sociali, economiche cui va aggiunta però anche una ragione clinica accertata: meno spermatozoi, meno fertilità maschile.

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