Niente acqua per gli allevamenti, poco cibo: nel 2050 tutti vegetariani?

STOCCOLMA – Gli scienziati avvertono: la scarsità di acqua per gli allevamenti potrebbe trasformarci tutti in vegetariani nell’arco di 40 anni. Il severo avvertimento giunge dai più autorevoli esperti di idrologia che suggeriscono  un graduale passaggio per evitare carestie. La dieta di un essere umano è basata per almeno il 20% su proteine di origine animale ma, secondo i calcoli dello Stockholm International Water Institute (SIWI), potrebbe essere necessario scendere sotto la soglia del 5% per riuscire a sfamare gli ulteriori 2 miliardi di persone che comparinanno sul pianeta entro il 2050.

“Non ci sarà abbastanza acqua per irrigare le terre e produrre abbastanza cibo per la popolazione attesa di 9 miliardi se continuiamo a seguire gli attuali trend alimentari o le diete più comuni nei paesi occidentali”: è l’opinione di Mali Falkenmark, autorevole idrologo del Siwi.

Anzi, annuncia: “Ci sarà acqua appena sufficiente se la proporzione di alimenti di origine animale si mantiene sotto il 5% delle calorie totali”. Avvertimenti sulla scarsità di cibo e di acqua giungono anche dall’Oxfam e dalle Nazioni Unite che si stanno preparando ad una seconda crisi alimentare globale in cinque anni.I prezzi di mais e frumento sono aumentati di quasi il 50% sui mercati internazionali da giugno, a causa delle gravi siccità che hanno colòpito Stati Uniti e Russia, così come per le deboli piogge monsoniche in Asia.

Oxfam ha previsto che i picchi di prezzo avranno un impatto devastante sui paesi in via di sviluppo, grandi importatori di cibo, comprese l’America latina, il Nord Africa e il Medio Oriente. La carenza di cibo, avverte Oxfam, nel 2008 ha portato a disordini civili in 28 paesi.

L’adozione di una dieta vegetariana è dunque un’opzione non solo desiderabile, ma necessaria per aumentare la quantità di acqua disponibile e produrre più cibo in un mondo dall’assetto climatico sempre più irregolare. In una dieta ricca di proteine animali si consuma acqua da 5 a 10 volte di più rispetto ad una dieta vegetariana. Inoltre quasi un terzo delle terre coltivabili al mondo vengono utilizzare per produrre alimenti per gli animali. Altre strategie di risparmio alimentare, includono lo smaltimento dei rifiuti e un commercio più integrato tra quei paesi che producono surplus alimentare e quelli in deficit.

“Novecento milioni di persone già soffrono la fame e 2 miliardi di persone soffrono di malnutrizione, nonostante il fatto che per la produzione alimentare pro capite continui ad aumentare”, dicono gli scienziati.

Il rapporto del SIWI è stato rilasciato all’inizio della conferenza mondiale dell’acqua a Stoccolma, in Svezia, dove 2.500 uomini tra politici, organizzazioni non governative, gruppi e ricercatori provenienti da 120 paesi si incontrano per affrontare problemi globali di approvvigionamento idrico.

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