ROMA – E’ scaduto il brevetto del Viagra e così da sabato 22 giugno nelle farmacie italiane arrivano i generici della pillola blu. Come risultato immediato il prezzo del Viagra calerà sensibilmente, anche del 70%. Ma ovviamente la sfida per raccogliere la sua eredità non è affatto semplice. Il mercato da contendersi, solo in Italia, è di oltre un milione di confezioni all’anno. A cercare di prendersi la quota più alta c’è prima di tutto la stessa Pfizer che ha deciso di produrre anche il generico di un suo farmaco, che comunque resterà sul mercato, per fare concorrenza alle aziende specializzate in medicinali “no logo”.
Scrive Repubblica:
Il sildenafil generico, come lo stesso Viagra, è un medicinale di fascia C, di quelli cioè che si prescrivono su ricetta bianca e sono, salvo eccezioni per alcune patologie rare a carico del paziente. Le aziende produttrici possono in qualunque momento decidereun abbassamento del prezzo, senza comunicarlo alle autorità farmaceutiche. È quello che succederà nei prossimi giorni. Intanto sta avvenendo un fatto piuttosto strano. Quasi tutti i produttori di generici per ora hanno indicato un prezzo sulla stessa linea, inferiore del 20-25% a quello del Viagra. Si potrebbe pensare ad un accordo per mantenersi su prezzi simili senza farsi la guerra. Bisogna però riconoscere che normalmente la riduzione dei costi introdotta dai generici di fascia C sta nelle percentuali appena viste.
La cosa curiosa, che non ci si aspettava, è che un’azienda ha sparigliato, tagliando il prezzo del sildenafil pesantemente: del 60% per la confezione da quattro pasticche da 50 mg, la più diffusa, e addirittura del 75% per quattro pasticche da 25 mg. In termini assoluti nel primo caso si passa da53,85 euro a 22 e nel secondo da 46,2 a 11. A spostare in basso l’asticella è stata l’unica azienda italiana che produce generici, la Doc, che ha il 16% del mercato nazionale. La decisione dei suoi manager porterà giocoforza le altre aziende del settore a tagliare nei prossimi giorni o nelle prossime settimane i loro prezzi per reggere la concorrenza.
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