ROMA, 19 APR – Arriva l'Xna, il primo Dna creato dall'uomo. E' una sorta di ''strano cugino'' del Dna, capace di immagazzinare informazione e di evolversi come il Dna naturale, ma modificato in modo da avere un aspetto diverso. Descritto sulla rivista Science, il Dna artificiale e' stato messo a punto da un gruppo internazionale guidato dal britannico Medical Research Council, lo stesso laboratorio in cui nel 1952 Watson e Crick avevano scoperto la doppia elica del Dna.
A differenza della cellula artificiale ottenuta nel 2010 dall'americano Craig Venter, il cui Dna era costruito in laboratorio ma era comunque una copia fedele del Dna naturale, l'Xna conserva le stesse lettere ma ha una struttura diversa, al punto che i viventi non lo riconoscono come Dna. E' una forma molecolare nuova, non esistente in natura. Per questo gli esperti dicono che questo risultato apre l'era della biologia alternativa, come l'ha definita Gerald Joyce, dell'istituto americano Scripps, nello stesso numero di Science. ''E' il primo vero Dna sintetico'', ha detto Giovanni Murtas, esperto di biologia sintetica e ricercatore all'Istituto di Farmacolgia Translazionale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ift-Cnr).
''A differenza degli esperimenti precedenti – ha spiegato – e' stata realizzata una nuova molecola con le caratteristiche del Dna, ma con una struttura molecolare diversa'' L'Xna viene definito dagli stessi ricercatori come uno 'strano' cugino molecolare di Dna e Rna, le catene considerate la chiave della vita. Tutti gli organismi viventi noti sfruttano infatti le proprieta' di queste due molecole, costituite a loro volta da molecole piu' piccole chiamate ''basi'', ossia le lettere che costituiscono il genoma e le istruzioni per realizzare un organismo. Le lunghe catene di basi hanno la caratteristica di immagazzinare le informazioni genetiche, di trasmetterle e di adattarsi attraverso processi evolutivi.
Nel produrre l'Xna, ''i ricercatori hanno realizzato nuove catene: hanno mantenuto le molecole che preservano le informazioni, modificando pero' l'impalcatura che le sostiene'', ha spiegato Murtas. In sostanza, l'Xna e' un nuovo formato (artificiale) per immagazzinare le informazioni genetiche che si affianca a Dna e Rna. Il nucleo delle informazioni, le basi, resta lo stesso e nella stessa forma, cio' che cambia e' il 'supporto' dove vengono scritte (nel Dna il desossiribosio, nel Rna il ribosio).
L'Xna e' stato realizzato in sei varianti con altrettante distinte 'impalcature'. ''Lo studio aiuta a capire come siano nate in natura le molecole di Rna, che si pensa sia all'origine della vita, ma puo' avere importantissime ricadute in ambito medico'', ha rilevato Murtas. Poiche' il Dna artificiale e' sconosciuto al sistema immunitario, potrebbe essere utilizzato ''per 'spegnere' alcuni geni, come geni quelli che controllano lo sviluppo di tumori o la resistenza ai farmaci'', ha detto ancora.
Lo stesso gruppo di ricerca ha realizzato complessi di polimeri in grado di trascrivere l'informazione da un supporto e l'altro, ossia di passare da Xna a Dna e viceversa. Meccanismo che, come ha concluso Murtas, ''e' alla base delle cellule della trascrizione da Dna, dove si conserva l'informazione, a Rna, che usa l'informazione per sintetizzare proteine ed enzimi necessari alla cellula''.