SALUGGIA (VERCELLI) – Una macchina che rende purissima e potabile anche l’acqua radioattiva, tanto da poter essere usata per bonificare aree come quella giapponese di Fukushima. L’ha inventata Adriano Marin, ingegnere elettronico di 51 anni di Padova.
Una scoperta che, ammette lo stesso ingegnere candidamente, è stata più frutto del caso che della ricerca. Marin stava sì tentando di mettere a punto una macchina per purificare l’acqua, nel garage di casa, ma non pensava di arrivare a tanto.
Nel 2005, racconta Luigi Corvi sul Corriere della Sera, Marin stava armeggiando con la sua “pentolaccia”, una sorta di scaldabagno circondato da tubi d’acciaio che avrebbe dovuto rendere potabile l’acqua nei Paesi del cosiddetto Terzo Mondo.
All’improvviso, manovrando qualcosa, dalla macchina (che tecnicamente è un separatore di molecole) iniziò ad uscire acqua purissima. Da lì gli esperimenti passarono in laboratorio, e per mettere alla prova la macchina venne aggiunta acqua con prodotti chimici, virus, batteri, metalli pesanti, idrocarburi, radioisotopi. Ma l’acqua che ne usciva restava purissima, senza bisogno di filtri e con una bassissima produzione di scorie.
Ci sono voluti due anni per capire il principio chimico che porta a questi risultati, ma adesso la macchina “Wow” (Wonderful Water, acqua meravigliosa), dopo essere stata perfezionata e testata dai laboratori Arpav di Padova, dal Cnr, dall’Università di Pavia e dal Laboratorio per l’energia nucleare applicata, ottenendo tutte le attestazioni necessarie, è un brevetto mondiale.
L’ultima fase di sperimentazione è in corso proprio a Saluggia, nell’area in cui si trova il supersorvegliato deposito di scorie nucleari Avogadro.
Wow è stato costruito in versione più grande e dal 23 settembre sta trasformando in acqua purissima 45 mila litri di liquidi radioattivi conservati in due cisterne. Quando, il 5 dicembre, avrà completato il suo lavoro, di tutto quel liquido contaminato resteranno solo dieci litri di concentrato insoluto.
Wow è in cerca di partner, possibilmente italiani, per mettere il prodotto sul mercato. Ma non è una ricerca facile, visto che si scontra con tutti gli interessi legati allo smaltimento dei rifiuti tossici e nocivi.
Intanto Marin è stato chiamato a Tokyo per illustrare il funzionamento di Wow.
“In laboratorio, ha spiegato l’ingegnere al Corriere della Sera, è stata simulata una contaminazione 6 mila volte più grande di quella dell’acqua usata per raffreddare i reattori dopo l’incidente di Fukushima e il risultato è stato anche qui strabiliante, con un abbattimento della concentrazione di cesio nei liquidi trattati di 7.500 volte. Con Wow il volume dei fanghi prodotti dal trattamento delle acque radioattive di Fukushima potrebbe essere ridotto a quello di una lavatrice”.
E certo le possibili applicazioni di Wow non finiscono qui.