ROMA – E' possibile 'ascoltare' l'eco delle prime stelle, rimaste vittime di una gara di velocita' fra materia oscura e materia normale: lo dimostra una simulazione pubblicata su Nature sulla distribuzione dei primi astri che si sono formati nell'universo.
Secondo i ricercatori, coordinati da Rennan Barkana, dell'universita' israeliana di Tel Aviv, e secondo i ricercatori si potrebbe rivelare proprio il segnale emesso dalle stelle durante la loro soppressione che potrebbe essere molte volte piu' intenso rispetto a quanto immaginato finora.
Determinare quando si sono formate le prime stelle, sottolineano gli esperti, rappresenta una delle sfide maggiori dell'astronomia. I ricercatori mostrano che la soppressione della formazione delle stelle in alcune regioni lascia una oscillazione acustica che puo' essere rilevata sotto forma di radiazioni. Gli autori suggeriscono che questo segnale potrebbe essere rivelato da uno strumento come il radiotelescopio Murchison Widefield Array (Mwa) in costruzione in Australia.
Secondo i ricercatori il radiotelescopio, che osservera' l'universo a una sensibilita' senza precedenti dovrebbe pero' funzionare anche nella gamma di frequenze comprese fra 50 e 100 megahertz, il radiotelescopio puo' osservare invece alle frequenze comprese fra 80 e 300 megahertz.