USA, PROVIDENCE -Le pendici di un gigantesco vulcano alto il doppio dell’Everest potrebbero essere state, circa 200 milioni di anni fa, una delle più recenti ‘oasi’ della vita su Marte. Si trattava di grandi laghi creati dallo scontro tra la lava eruttata dal monte Arsia e il grande ghiacciaio che lo ricopriva. A scoprirlo è stato un gruppo di ricerca dell’università americana Brown a Providence, Rhode Island, grazie ai dati attenuti dal satellite della Nasa Mars Reconnaissance Orbiter, il cui lavoro è stato pubblicato sulla rivista Icarus.
Alto circa 16 mila metri, il Monte Arsia è il terzo vulcano più alto del pianeta rosso e, secondo le nuove osservazioni, la sua attività eruttiva potrebbe aver creato le condizioni adatte alla vita 210 milioni di anni fa. All’epoca, infatti, la regione era coperta da ghiacciai e lo ‘scontro’ tra lava e ghiaccio potrebbe aver portato alla creazione di almeno due grandi laghi di acqua liquida, grandi quanto come il lago di Garda. E’ la più recente regione abitabile scoperta su Marte, il sito dove è stato inviato il rover Curiosity, che avrebbe avuto condizioni favorevoli alla vita 2,5 miliardi di anni fa. Le pendici del Monte Arsia, se realmente avessero mai ospitato forme di vita, conserverebbero testimonianze fossili molto più recenti e più facili da identificare.
Facendo un parallelo con quanto avvenuto sul nostro pianeta, mentre 2,5 miliardi di anni fa erano presenti solo semplicissime forme di vita unicellulari, all’epoca del monte Arsia il nostro pianeta era popolato da praticamente tutti i tipi di organismi che esistono ancora oggi, dalle piante fino ai primi mammiferi. Le condizioni di Marte all’epoca erano però molto diverse da quelle della Terra e secondo i ricercatori l’acqua dei due laghi sarebbe scomparsa nel giro di qualche centinaio di anni.