ROMA – Ufo e Alieni, come contattarli? Secondo quanto riportato dal DailyMail, Ameer Blake, studente della Howard University (Washington, Usa), sostiene che per scoprire nuovi pianeti ed entrare in contatto con forme di vita extra terrestri un valido aiuto arrivi da piccoli satelliti come i Cubesat.
I Cubesat sono satelliti miniaturizzati avente forma cubica, volume di 1 dm³ e massa non superiore a 1,33 kg. La semplificazione della loro struttura rende possibili la progettazione e la costruzione con un costo basso. Il modello è stato sviluppato nel 1999 dal Politecnico Statale della California e dall’Università di Stanford.
A detta di Howard e del suo team di studiosi, utilizzare sonde grandi e potenti come il telescopio James Webb per cercare vita aliena potrebbe rivelarsi inefficace. Meglio lanciare uno sciame di satelliti più piccoli e meno costosi. Come si legge sul sito Segni Dal Cielo, i satelliti Cubesat sarebbero stati progettati proprio per dare la caccia agli UFO. Una teoria supportata dagli appassionati di ufologia ma non dalla comunità scientifica.
“La tecnologia attuale permette anche ai privati di costruire piccoli satelliti relativamente accessibili economicamente, i quali possono essere lanciati in orbita attorno alla Terra in modo da essere impiegati per molteplici esperimenti – si legge sul sito – Uno di questi satelliti privati è il CubeSat le cui dimensioni non sono più grandi di una scatola di scarpe, nonostante sia munito di una grande varietà di apparecchiature scientifiche appositamente collocate nel piccolo dispositivo dalla inusuale forma di cubo.
Questi nano-satelliti da 20.000 dollari possono raggiungere un’altezza di circa 195 miglia e orbitare intorno alla Terra per circa tre mesi prima di bruciare durante la fase di rientro nell’atmosfera terrestre. Progettato per dare la caccia agli UFO, il CubeSat si contraddistingue dagli altri satelliti per i suoi sensori elettromagnetici, apparecchiature per rilevare la radiazione infrarossa, così come due telecamere impostate per fotografare a 360 gradi. I progettisti di tale dispositivo sperano di fornire delle spiegazioni sui numerosi avvistamenti segnalati sempre più spesso in prossimità della Stazione Spaziale Internazionale”. (Foto Wikipedia).