Forse Hitler non si è suicidato nel bunker. Forse il suicidio insieme ad Eva Braun fu una messa in scena. Forse, forse…E’ stato detto mille volte, ma stavolta a dirlo non è qualche fanatico neo nazista ma un archeologo ed esperto di ossa americano, Nick Bellantoni. Studiando i frammenti di quello che si dice essere stato il cranio del dittatore, Bellantoni giunge alla conclusione che il reperto osseo in realtà appartiene ad una donna di circa 40 anni.
In un documentario di History Channel americano intitolato “Hitler’s Escape” (la fuga di Hitler), Bellantoni ha analizzato i resti del presunto cranio del leader della Germania nazista conservati negli archivi russi insieme all’osso della mandibola: i sovietici riuscirono a recuperare solo questi due frammenti – la mandibola nel 1945 e il pezzo del teschio nel 1946 – dai resti carbonizzati trovati dalle truppe di Mosca giunte al bunker. Hitler, si disse, si sparò il 30 aprile dopo aver preso del cianuro.
L’antropologo spiega nel documentario di aver svolto dei test sul dna all’Università del Connecticut su frammenti di quel teschio e dice che apparteneva ad una donna con meno di 40 anni e non ad un uomo di 56 anni, l’età di Hitler al momento della morte. Se Bellantoni ha ragione, ci sarebbe una pagina di storia da riscrivere. Ma non un intero libro: dovunque sia morto Hitler per fortuna e con certezza non è più tra noi.
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