La luce continua a stupire e riesce anche a formare dei veri e propri nodi. L’esperimento è di un team di scienziati dell’Università di Bristol, Glasgow e Southampton in Gran Bretagna.
La magia luminosa è stata realizzata sfruttando degli ologrammi, appositamente progettati in base alla teoria dei nodi, una branca della matematica astratta ispirata alle corde e ai lacci delle scarpe.
La scoperta apre la strada a un nuovo livello di precisione nella tecnologia laser, con applicazioni che vanno dalla rilevazione della velocità nel traffico alla misurazione altezza.
«In un raggio di luce, il flusso che passa attraverso lo spazio è simile all’acqua che scorre in un fiume», ha spiegato Mark Dennis, uno degli scienziati che hanno condotto lo studio.
«Anche se molto spesso i flussi viaggiano in linea retta – come quelli di una torcia o un laser – la luce può anche scorrere in vortici e mulinelli, formando linee nello spazio come in una sorta di vortice».
«Lungo queste linee, o vortici ottici, l’intensità della luce è pari a zero ed è tutto nero. La luce tutto intorno a noi è pieno di queste linee scure, anche se non possiamo vederle», ha proseguito Dennis.
Lo studio dei vortici annodati era stato avviato da Lord Kelvin nel 1867 durante una ricerca sugli atomi. «Con questo lavoro si apre un nuovo capitolo», ha detto fiero il capo del team.