ROMA – Divorzio: “niente sacramenti, solo vicinanza”. La Chiesa non fa sconti. Sulla questione dei divorziati, dopo le aperture di Papa Francesco, arriva la posizione ufficiale della Chiesa che, più dell’accompagnamento pastorale ai fedeli risposati, non può modificare la dottrina. Lo sostiene il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, monsignor Gerhard Mueller nominato da Benedetto XVI e confermato un mese fa da Francesco, in un articolo sull’Osservatore Romano (“La forza della grazia. Indissolubilità del matrimonio e dibattito sui divorziati risposati e i sacramenti”). Da cui si ricava che la somministrazione dei sacramenti, come l’eucarestia, resta interdetta perché “esistono altri modi di entrare in comunione con Dio”.
Il fatto che la santità del matrimonio non sia avvertita più come un fondamento (la secolarizzazione ha diminuito i matrimoni cristiani e aumentato i divorzi) non giustifica, secondo il Prefetto Mueller, un pragmatico adeguamento della Chiesa, né autorizza concessioni rispetto alla sacramento dell’indissolubilità del vincolo matrimoniale. In presenza di un divorzio esiste solo una possibilità di accedere all’eucarestia, vivere in completa continenza, come fratello e sorella:
Laddove non è possibile riscontrare una nullità del matrimonio, è possibile l’assoluzione e la comunione eucaristica se si segue l’approvata prassi ecclesiale che stabilisce di vivere insieme “come amici, come fratello e sorella.
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