Gb. Furiosa polemica studentesca a Oxford per proposta boicottaggio di Israele

Pubblicato il 26 Febbraio 2013 - 18:59| Aggiornato il 9 Agosto 2022 OLTRE 6 MESI FA

LONDRA, GRAN BRETAGNA – Gli studenti della prestigiosa Universita’ di Oxford saranno chiamati a pronunciarsi, probabilmente mercoledi’, su una proposta di boicottaggio di Israele.

Un tempio del sapere pacato e altolocato come quello del celebre ateneo è diventato quindi il teatro di una furiosa polemica che non accenna a placarsi dopo una settimana di botta e risposta, tra accuse e mail minatorie. E pensare che tutto era nato in nome della liberta’ di parola e di dibattito.

All’origine delle tensioni c’e’ una mozione proposta da un movimento filopalestinese (Bds) al sindacato studenti (Ousu), che chiede di boicottare prodotti e istituzioni di Israele.

Ha contribuito ad infiammare la situazione anche un duro attacco verbale di George Galloway, un deputato laburista notoriamente filo-Hamas e anti sionista, che nel corso di una conferenza al Christ Church College dove era stato invitato si e’ rifiutato di parlare con uno studente israeliano.

Gli ha detto che non riconosce Israele come Stato, che non discuteva con gli israeliani ed e’ andato via sbattendo la porta. Il voto sulla controversa mozione e’ atteso in un clima surriscaldato da furiose polemiche. Il testo chiede di tagliare i rapporti con le istituzioni e le aziende dello Stato ebraico e di non comprare tutta una serie di prodotti, a partire dalle verdure, al fine di protestare ”contro il trattamento dei palestinesi da parte degli israeliani”.

Lo studente del BDS che ha proposto la mozione ha ricevuto minacce e uno dei sottoscrittori ha deciso di ritirare la propria firma. La popolazione universitaria e’ divisa sul documento e alcuni sono arrivati a criticare la troppa politica all’interno dell’ateneo. ”Si e’ creato un clima di paura – ha detto lo studente Henry Watson – Il boicottaggio non si addice proprio allo spirito della nostra universita”’. Gia’ prima dell’intervento di Galloway la scorsa settimana il tema dibattuto aveva sollevato una discussione tale da rendere necessario il rinvio del voto, posticipato di due settimane.

Poi, lo scorso mercoledi’, la scenata di Galloway. Del resto, essendo note le posizioni radicali del politico britannico una presa di posizioene di questo tipo poteva essere prevedibile. Quando pero’ al Christ Church College – dove e’ giunto con 90 minuti di ritardo, secondo gli studenti presenti- ad una domanda dello studente israeliano Eylon Aslan-Levy si e’ rifiutato di rispondere affermando ”Non riconosco Israele e non discuto con gli israeliani” prima di lasciare la stanza. La platea di studenti e’ rimasta stupefatta e tra i mormorii’ di sorpresa sollevati qualcuno ha parlato di un chiaro atto di ”razzismo”, come riferisce l’Observer.