Gioco pubblico: l’Italia chiede regole uniformi per competere in Europa

Il settore del gioco pubblico e legale, in Italia, chiede da tempo una vasta opera di riordino e di riassetto normativo, con l’obiettivo di superare le differenze regionali e proiettare l’intera filiera verso il futuro.

Redazione
Pubblicato il 22 Novembre 2023 - 06:40

Mandare un segnale alle istituzioni, perché “urge una regolamentazione complessiva del settore che sia uniforme in tutto il territorio”. È questo il senso del convegno “Gioco Legale: regole uniformi per garantire sicurezza, legalità e gettito”, organizzato dall’Istituto Milton Friedman, che da tempo si occupa del settore del gioco italiano.

A intervenire, insieme a Massimiliano Pucci di Astro, Domenico Distante di Sapar ed Emmanuele Cangianelli di EGP-FIPE, anche il Presidente del Friedman Alessandro Bertoldi, che ha richiamato tutta la politica sul tema del riordino normativo del gambling, che viene richiesto da tempo e a gran voce a tutta la filiera. “L’obiettivo principale deve essere quello di superare le regolamentazioni diversificate su base territoriale – commentano Wisecasino.netcon l’obiettivo di rendere più omogenea ed efficiente la normativa”.

La complessità delle norme che amministrano il settore del gioco in Italia è infatti acuita dalle diverse norme attuate dagli Enti Locali, in particolare Regioni e Comuni, con una eterogeneità che non favorisce un quadro di chiarezza. Un tema questo che è stato dibattuto anche in Commissione Parlamentare d’inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico.

La disparità di normativa, differenziata e frastagliata crea a volte un vuoto normativo o per lo meno un terreno fertile per le infiltrazioni criminali – continuano dalla redazione Wisecasino.netil gioco illegale, infatti, si nutre dell’assenza di regole e allo stesso tempo sfrutta le politiche proibizionistiche sul gioco”. Una lacuna che era stata analizzata e messa in evidenza a maggio anche dall’I-Com, l’Istituto per la Competitività, che insieme ad IGT aveva pubblicato un report dal titolo “La regolamentazione del settore dei giochi: stato dell’arte e scenari futuri”. Al suo interno si leggeva come “la frammentazione del sistema ha permesso alle regioni di disciplinare la materia senza l’obbligo di seguire un assetto uniforme e creato una disparità di trattamento a seconda del collocamento geografico dell’esercizio commerciale”.

Nonostante questi problemi dal punto di vista normativo, il settore dei giochi in Italia è cresciuto in maniera vertiginosa negli ultimi anni: se nel 2006 la raccolta complessiva era di 35 miliardi di euro, nel 2021 ha superato gli 111 miliardi, trainato soprattutto dalla digitalizzazione e dai casinò online. Stesso trend in Europa, dove le entrate lorde sono arrivate a valere 38,2 miliardi di euro, mentre intanto in Italia l’87% della popolazione connessa a Internet si connette via mobile, dimostrando la forte correlazione che c’è tra miglioramento tecnologico e crescita del gambling. “Un settore così florido e redditizio per l’economia non può quindi essere lasciato in disparte – concludono da Wisecasino – adesso con il DDL di Delega Fiscale c’è l’opportunità di superare la diversità regionale e di rinnovare gli strumenti regolatori. Così, infatti, si potrà sostenere l’evoluzione del gioco italiano, che rischia di rimanere indietro rispetto al panorama europeo”.