Gran Bretagna: nozze gay, presto libero il “sì” in Chiesa

LONDRA, 13 FEB – Coppie gay all’altare. Il governo di David Cameron si appresta a cambiare le leggi sulle unioni omosessuali: presto le coppie formate da persone dello stesso sesso potranno pronunciare il fatidico sì in una chiesa, una moschea o in una sinagoga.

La storica quanto controversa riforma è stata anticipata domenica 13 febbraio sui media britannici. Cambierà, secondo il Times, anche la definizione legale di matrimonio, finora un patto stipulato esclusivamente tra uomo e donna.

Una volta approvata la svolta, un uomo gay potra’ chiamare il partner marito, mentre, in una coppia di lesbiche sposate, entrambe le donne potranno legalmente considerarsi mogli.

Le diverse confessioni religiose saranno libere di ospitare nei loro templi matrimoni gay: la riforma, che potrebbe essere annunciata già in settimana dal ministro della parita’ Lynne Featherstone, mette sotto pressione la Chiesa d’Inghilterra che non ha ancora definito la sua posizione ma al cui interno i vertici più conservatori sono decisamente contrari al pari di cattolici e islamici.

Altre confessioni protestanti come i Quaccheri e gli Unitari e i rami più progressisti dell’ebraismo sono invece favorevoli ai matrimoni omosessuali. ”Non è questione di diritti dei gay. E’ un fatto di libertà religiosa”, ha detto al Times una fonte del governo.

Finora le cerimonie di unione civile, legali in Gran Bretagna dal 2005, devono essere laiche al cento per cento, non possono essere accompagnate da letture di testi biblici o inni ne’ si possono tenere in luoghi religiosi. In base alla nuova legge, se celebrate in un luogo sacro, queste cerimonie potranno d’ora in poi essere chiamate ‘matrimoni’, scrive il Sunday Telegraph.

La riforma, una volta varata, mette la Gran Bretagna all’avanguardia in materia di diritti gay e segna una vittoria per i liberal democratici di Nick Clegg. Inevitabili le proteste da parte dei leader cristiani e dall’ala destra del partito conservatore. Prima delle elezioni di maggio Theresa May, l’attuale ministro degli interni e all’epoca ministro degli interni del governo ombra all’opposizione, aveva promesso che i Tory, in caso di vittoria, avrebbero preso in esame ”la possibilità di permettere alle unioni civili di essere classificate come matrimonio”.

Quanto a Cameron è stato più ambiguo una volta intervistato in televisione: ”Guardiamo al futuro con prudenza”, aveva detto sulla possibilità di cambiare l’attuale regime aggiungendo che la legge sulle unioni civili ha ”corretto una delle grandi ingiustizie della storia” ma che molto omosessuali considerano come un diritto di seconda scelta.

In Gran Bretagna ci sono circa 26 mila coppie gay che hanno celebrato unioni civili. Qualche settimana fa ha fatto scalpore il caso di una coppia di gay a cui era stato rifiutato di dividere la camera matrimoniale in un bed and breakfast. I gay avevano fatto causa e il giudice ha dato loro ragione.

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