ROMA – Saranno l’attore Arnoldo Foà e l’apneista Enzo Maiorca i protagonisti della allocuzione di quest’anno del Gran Maestro del Grande Oriente, Stefano Bisi. L’allocuzione è il discorso che il Gran Maestro tiene in apertura della Gran Loggia ed è il momento centrale dell’assemblea. Come ogni anno sarà pronunciata subito dopo l’apertura pubblica del Tempio. L’edizione 2017 è dedicata a “La memoria del passato. Le radici nel futuro” e il primo giorno di lavori è previsto per venerdì 7 aprile, alle ore 18. Tutti potranno accedere nel Tempio.
Quest’anno l’allocuzione del Gran Maestro Stefano Bisi sarà preceduta da un saluto del Viceministro Riccardo Nencini, già ospite due anni fa nell’analogo momento aperto al grande pubblico dalla Gran Loggia del Grande Oriente d’Italia. Altro evento particolare sarà l’omaggio ad Arnoldo Foà ed Enzo Maiorca, massoni contemporanei. Video e testimonianze dirette della figlia di Foà e della vedova di Maiorca porteranno il ricordo alla Gran Loggia 2017 di due figure esemplari del nostro paese.
La “voce di Dio” – Arnoldo Foà amava definirsi semplicemente un pensatore. Ma era molto di più. Era un Fratello del Grande Oriente d’Italia, iniziato nel 1947 nella loggia Alto Adige di Roma. Intellettuale straordinario, che, con la sua passione civile ha dato lustro al nostro paese, Foà, che era nato a Ferrara il 24 gennaio 1916 e che si è spento l’11 gennaio 2014 a Roma, è stato un grandissimo attore, poeta, pittore, scultore e doppiatore. Ebreo, che miracolosamente sfuggì alle leggi razziali, fu proprio lui ad annunciare l’Armistizio dell’8 settembre del 1943 alla Radio degli alleati. Fu la sua voce a dare l’annuncio all’Italia, una voce inconfondibile, che passerà alla storia del cinema come la “voce di Dio”, che Foà doppiò infatti nel colossal “La Bibbia” di John Houston. Figura poliedrica del secolo scorso, Foà ha lavorato tantissimo per il teatro e il cinema ed è stato protagonista di grandi sceneggiati televisivi. Tra i registi che lo hanno diretto: Visconti, Squarzina, Ronconi, Strehler, Blasetti, Scola e Orson Wells. Esponente di quella schiera di personaggi dello spettacolo , come il bolognese Gino Cervi o il napoletano Totò o il romano Alighiero Noschese, e tanti altri – che avevano cercato e trovato proprio nella Massoneria un’ ancora spirituale ed esistenziale, loro che per il mestiere di attore erano costretti a navigare fra tante vite diverse, entrando ed uscendo da un personaggio all’altro.
Il “re degli abissi” – Enzo Maiorca, nato a Siracusa il 21 giugno 1931, è stato un apneista italiano, più volte detentore del record mondiale di immersione in apnea, tanto da conquistarsi il titolo di re degli abissi, e senatore di An tra il 1994 al 1996. Il suo nome è diventato leggenda nel 1960 quando coronò il suo sogno toccando prima quota -45 metri e poi raggiungendo i -46 metri e subito dopo i -49. Protagonista dell’apnea per 16 anni, fino al ritiro nel 1976, Maiorca è tornato in attività nel 1988 per raggiungere il suo ultimo record di -101 metri. Abbandonata la sua grande passione si è poi dedicato alla salvaguardia dell’ambiente marino. Massone, fu iniziato nel 1977 nella loggia di Archimede di Siracusa del Grande Oriente d’Italia. Maiorca ci ha lasciato il 13 novembre dello scorso anno.