L’abbandono del percorso scolastico verso il diploma colpisce più di tre ragazzi su dieci nella scuola statale. Alle classi del quinto anno di corso del 2009-10, infatti, sono mancati 31 dei cento ragazzi partiti cinque anni prima. A contare le ”perdite” è il sito specializzato Tuttoscuola.com.
Forse alcuni – sottolinea – hanno scelto altre strade formative o alternative (la scuola non statale, la formazione professionale). In attesa che l’anagrafe degli studenti si attui pienamente consentendo di rilevare il percorso di ogni ragazzo e di quantificare e localizzare meglio il fenomeno della dispersione, oltre che di di intervenire con misure preventive puntuali, si può stimare nell’1-1,5% questa quota di non dispersi (non più di 10 mila all’anno) che non intacca sostanzialmente il fenomeno.
I differenziati livelli quantitativi della dispersione raggiunti sul territorio – osserva Tuttoscuola – non aiutano a capire le cause effettive della dispersione, distinguendo tra fattori esterni alla scuola (attrazione del mondo del lavoro o grave mancanza di prospettiva occupazionale) e fattori interni (severità, selezione, impegno gravoso degli studi).
Così può capitare che nella stessa area territoriale del Sud vi sia la Calabria che registra ”soltanto” un 24,1% di dispersione (24,4% nel 2008-09), mentre la Campania si attesta al 35,4% (35,9% nel 2008-09). Molto più omogenee nella loro negatività le situazioni di dispersione nelle isole: Sicilia al 37,5% (36,7% l’anno precedente), Sardegna 39,4% (35,2% nel 2008-09).
Nell’area settentrionale si registra una analoga situazione differenziata con il Nord Ovest che evidenzia un tasso di dispersione oscillante tra il 33,2% della Lombardia e il 30,1% del Piemonte, mentre il Nord Est ha una dispersione compresa tra il 23,3% del Friuli Venezia Giulia e il 28% dell’Emilia Romagna. Le regioni centrali sono tutte sotto il 30% di dispersione con la situazione virtuosa delle Marche (22,9% di dispersione) e dell’Umbria (23%). (ANSA).