Dietro alla strage della stazione di Bologna ci sono le Brigate rosse. Ne sono fermamente convinti parecchi studenti di alcune scuole superiori di Bologna intervistati nel documentario “2 agosto 1980. Verità e giustizia. Dalle macerie inizia un cammino”, che sarà presentato il 21 ottobre nell’ambito delle iniziative per la Festa della storia.
”Girando per le scuole – ha spiegato Franco D’Aniello, musicista dei Modena City Ramblers che ha curato il documentario, insieme all’associazione Pereira – ci siamo accorti che solo due ragazzi su dieci parlano di una matrice fascista, mentre più della metà, il 60%, crede che la colpa dell’attentato sia da attribuire alle Br”. Il filmato dura un’ora e mezzo e, oltre alle testimonianze nelle scuole (una sessantina), dà spazio alle voci dei familiari delle vittime e al racconto della giornata.
L’obiettivo, infatti, è ”mantenere la memoria dei fatti del 2 agosto”, ha proseguito D’Aniello, che ha riscontrato di persona ”come in alcuni casi è stata abbandonata. Tantissimi ragazzi, ad esempio, ignorano come sia andato il processo. E anche tra gli insegnanti, alcuni sono convinti che non sia compito della scuola ricostruire quelle vicende”.
Il 21, nell’aula absidale di Santa Lucia, a presentare la proiezione ci saranno Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione familiari delle vittime, e Libero Mancuso che fu pubblico ministero al processo. Parteciperanno anche i Modena City Ramblers.
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