Usa. Michael Bloomberg ha donato alla sua università 1 mld e 100 mln di dollari

Pubblicato il 27 Gennaio 2013 - 12:19| Aggiornato il 7 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

BALTIMORA, STATI UNITI – Quando Michael Bloomberg, attuale sindaco di New York, si laureò alla John Hopkins University di Baltimora, Maryland, donò all’ateneo 5 dollari, quasi tutto quello che aveva.

Da allora le sue donazioni hanno raggiuto cifre mai ricevute da altre università in tutti gli Stati Uniti. Domenica Bloomberg, in occasione di una ulteriore donazione di 350 milioni di dollari, annuncerà assieme al presidente dell’università che in 40 anni ha donato alla John Hopkins un miliardo e 100 milioni di dollari.

Questa cifra, mai rivelata prima, ha trasformato, abbellito e modernizzato ogni angolo dell’ateneo, ed ha reso Bloomberg, 70 anni, il donatore più generoso a università e istituti di ricerca in tutti gli Stati Uniti.

Il momento scelto per la sua ultima donazione coincide con l’avvicinarsi della fine del suo terzo mandato e lascia intravedere l’entità di attività filantropiche che lui stesso e i suoi collaboratori affermano che caratterizzeranno la sua vita dopo aver lasciato City Hall. Per essere più precisi, il sindaco si è impegnato a distribuire alla sua morte in beneficenza la sua intera fortuna di 25 miliardi di dollari, ed ha creato all’uopo una fondazione nell’Upper East Side di Manhattan.

In una intervista al New York Times ha dichiarato di rivelare l’entità delle sue donazioni per incoraggiare maggiori iniziative caritatevoli nel capo dell’istruzione che, ha detto, ”nella nostra società è carente di fondi e finanziamenti”. Senza la generosità di Bloomberg la John Hopkins di oggi non esisterebbe, avendo le sue donazioni accentuato la reputazione dell’ateneo, la sua competitività per corpo insegnante e studenti, e abbellito l’intero campus.

”La storia moderna della John Hopkins è strettamente legata a Bloomberg”, aferma Ronald Daniels, presidente dell’università. ”Quando si prendono in considerazione i grandi investimenti che hanno trasformato l’istruzione superiore americana”, prosegue, ”si pensa a Rockefeller, Carnegie, Mellon, Stanford e naturalmente a Bloomberg”. L’ateneo è diventato per lui una sorta di ”brain trust” che lo assiste nelle sue iniziative contro il fumo, la facilità con cui si acquistano armi, l’obesità.

La sua ultima passione: zanzare geneticamente modificate per evitare che trasmettano la malaria. ”Chiede sempre maggiori informazioni sulle zanzare”, racconta il dottor Peter Agre, premio Nobel della Hopkins, dove Bloomberg ha finanziato la costruzione di un centro termocontrollato per lo studio degli insetti. ”Il sindaco di New york – dice Agre – si è messo in testa di costruire una zanzara migliore”.