Usa. Bloomberg lascia il primo gennaio 2014 e promette ”una città migliore”

Pubblicato il 18 Febbraio 2013 - 19:11| Aggiornato il 12 Luglio 2022 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK, STATI UNITI – Poco meno di un anno per cambiare New York: il conto alla rovescia e’ cominciato. Michael Bloomberg ‘abdichera’ il primo gennaio 2014 dopo tre mandati consecutivi da sindaco della Grande Mela con l’impegno di lasciare ai successori una citta’ piu’ verde, piu’ salutista e progressiva rispetto a quanto aveva ereditato nel 2001 quando entro’ a City Hall.

La vuole agli antipodi rispetto a quella ereditata dal predecessore, lo sceriffo ”law and order” Rudy Giuliani. Stop alla prigione per chi fuma spinelli; centraline di ricarica per le auto elettriche in punti nevralgici della citta’, piani di riciclaggio dei rifiuti organici.

Dopo avere dichiarato e vinto la guerra al fumo, al sodio negli alimenti, alle maxi-bibite e ai caretti degli hot dog, Bloomberg ha aperto un nuovo fronte: i bicchieri e contenitori di polistirolo per alimenti perchè difficili da riciclare. ”Sopravviveremo anche senza di loro”, ha detto il sindaco.

E ha promesso il lancio di un sistema di ostelli della gioventu’ ”alla europea” per attirare a New York una generazione di turisti giovani. New York era una citta’ gravemente ferita dalle stragi dell’11 settembre quando Bloomberg ne eredito’ da Giuliani il comando: oggi nei progetti del miliardario prestato alla politica ci sono un nuovo stadio a Queens, un campus per le scienze applicate a Roosevelt Island e a Staten Island una gigantesca ”ruota” simile al ”London Eye” che sorge sulle rive del Tamigi.

”In 12 anni abbiamo battuto i signor no”, ha detto il sindaco in un discorso che molti hanno letto come un amaro canto del cigno. Non e’ un mistero che Bloomberg, 71 anni compiuti, vorrebbe potersi far rieleggere – ma non puo’ per rispetto della Costituzione – e vede con scetticismo l’attuale establishment politico che potrebbe ereditare il suo posto.

”Dato il potere delle lobby, se non prendiamo queste misure adesso, probabilmente non saranno mai prese”, ha detto il sindaco a proposito dell’idea di cambiare il piano regolatore della zona attorno a Gran Central Station per incoraggiare la costruzione di nuovi grattacieli. Sono queste preoccupazioni che hanno indotto Bloomberg, nelle ultime settimane, a interpellare leader nazionali tra cui Hillary Clinton per suggerirle una candidatura al suo posto.