Usa. La NRA ricorre allo spavento, ”comprare armi è per sopravvivere”

Pubblicato il 15 Febbraio 2013 - 11:27| Aggiornato il 1 Luglio 2022 OLTRE 6 MESI FA

WASHINGTON, STATI UNITI – ”Uragani, tornado, sommosse, terroristi, criminali solitari, bande. Questi sono pericoli che dobbiamo affrontare di sicuro, non forse”: cosi’ la National Rifle Association (NRA), potente lobby delle armi americana spinge sull’acceleratore della paura sostenendo che comprare un’arma e’ questione di ”sopravvivenza”.

Sull’altro fronte c’e’ chi fa notare che troppe armi in giro negli Stati Uniti non solo rappresentano un problema per la sicurezza, ma alimentano anche la piaga dei suicidi.

Riparte quindi con toni aspri il dibattito sulle armi facili in America, poche ore dopo la nuova offensiva del presidente Barack Obama lanciata nel suo discorso sullo Stato dell’Unione contro fucili d’assalto e caricatori ‘extra large’. ”I possessori di armi stanno acquistando armi non perche’ si preparino a un confronto col governo. Piuttosto, ci prepariamo al confronto dove il governo non c’e’, o semplicemente arriva troppo tardi”, ha affermato Wayne LaPierre, vicepresidente esecutivo della Nra, in un commento pubblicato dal sito web conservatore The Daily Caller.

”Dopo l’uragano Sandy – ha scritto LaPierre – abbiamo visto il mondo infernale che secondo i proibizionisti delle armi sarebbe un’utopia. Saccheggiatori selvaggi a Sud Brooklyn. Non c’era ne’ cibo ne’ acqua o elettricita’. E chi doveva camminare per diversi chilometri per fare provviste, era meglio che tornasse a casa prima del buio, altrimenti rischiava di non tornarci affatto”.

E ancora, ha affermato, la frontiera con il Messico ”e’ porosa non solo per chi viene negli Usa per cercare lavoro, ma anche per i criminali il cui lavoro e’ l’omicidio, lo stupro, la rapina, il sequestro”. Tuttavia, come nota l’Huffington Post, nei cinque giorni dopo l’uragano Sandy a New York con c’e’ stato alcun omicidio, fatto peraltro insolito, considerata la media storica. Cosi’ come secondo le statistiche del 2010 le zone vicine al confine con il Messico sono state considerate tra le piu’ sicure degli Usa.

Ma LaPierre, ritiene comunque che ”comprare un’arma non e’ una paranoia. E’ sopravvivenza”. Al contrario, c’e’ chi sottolinea che ”diversi studi suggeriscono che avere un’arma in casa per proteggere la propria famiglia e’ come portarsi in casa una bomba ad orologeria”, come nota il dottor Mark Rosembreg, un epidemiologo che si occupa di prevenzione dei suicidi.

Nel 2010, fa notare il New York Times, quasi 20 mila delle 30 mila morti per colpi d’arma da fuoco sono state sucidi. Certo, eliminando le pistole non si risolve il problema, ma comunque si contribuisce a ridurlo, anche perche’ l’uso di armi da fuoco nei tentativi di suicidio risulta letale nell’85 per cento dei casi. In oltre la meta’ dei casi di suicidi, nota il dottor Andrew Miller dell’universita’ di Harvard, vengono usate armi da fuoco. ”Chi usa una pistola – sottolinea – raramente ha una seconda chance”.