Atletica, caso Semenya: in arrivo le prime norme per atleti ermafroditi

Caster Semenya (foto LaPresse)

ROMA – L’atletica è il primo sport con un regolamento per l’idoneità alle gare delle atlete ermafrodite, ovvero con iperandrogenismo femminile, termine che descrive l’eccessiva produzione di ormoni androgeni surrenali nelle donne.

La federazione internazionale di atletica leggera (Iaaf) ha varato una nuova norma in cui vengono definiti i criteri per l’ammissibilità alle gare femminili di atlete con un livello di ormoni maschili superiore alla media. La decisione della Iaaf fa seguito alle polemiche suscitate dalla sudafricana Caster Semenya, oro negli 800 metri ai Mondiali di Berlino 2009, al centro di un controverso caso relativo alla sua identità sessuale.

La nuova norma è stata approvata martedì 12 aprile dal Consiglio Iaaf riunito a Daegu in Corea ed entrerà in vigore il primo maggio.

In base al nuovo regolamento una donna con iperandrogenismo, riconosciuta come donna dalla legge, può essere ammessa a competere in gare femminili a condizione che i suoi livelli di androgeni (misurati in base al livello di testosterone) siano al di sotto di quelli maschili o, qualora dovessero raggiungere il livello degli uomini, non siano tali da costituire un vantaggio a livello agonistico.

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